Dolore intenso, pus, pianto inconsolabile e qualche linea di febbre: il mal d’orecchio è un autentico incubo per i genitori. L'otite nei bambini può causare molto dolore e parecchia sofferenza ai bambini e spesso i genitori si trovano impreparati di fronte a un pianto inconsolabile.
Il mal d’orecchio (otite media) colpisce generalmente l’orecchio medio. I responsabili di questo disturbo sono i batteri, e in qualche caso anche i virus, presenti nel muco che passano attraverso la tromba (o tuba) di Eustachio - che collega naso e orecchio - dalla cavità nasale a quella dell’orecchio. L’infezione causata da questi germi provoca la formazione di pus che ristagna nella cavità e preme contro il timpano. Questo processo infettivo può risultare particolarmente doloroso e quindi difficile da gestire.
Nei bambini le otiti sono più frequenti perché la tromba di Eustachio ha una dimensione inferiore rispetto a quella dell’adulto ed è collocata in posizione orizzontale: ciò favorisce il passaggio dei batteri dal naso all’orecchio e il ristagno dei liquidi. Inoltre la presenza di adenoidi può favorire l’otite perché impedisce la corretta apertura della tromba di Eustachio.
Evitiamo assolutamente di usare rimedi fai da te, come riscaldare l'olio d'oliva e instillarlo a gocce nel caanle uditivo o altri rimedi della nonna che possono no solo amplificare il dolore, ma anche creare danni al timpano. Se il bambino ha mal d'orecchi iniziamo con dargli la Tachipirina e mettergli una pezza calda sull'orecchio, dopodichè se il dolore persiste chiamare il pediatra.
Più che altro, possiamo provare a prevenire le otiti.
E’ bene ricordare che i responsabili dell’infiammazione alle orecchie non sono né il freddo né l’acqua che entra nelle orecchie, ma il muco presente nel naso.
Per questo è importante garantire una regolare igiene della cavità nasale del piccolo, praticando frequenti lavaggi nasali con soluzione fisiologica, soprattutto se il bambino è raffreddato, in modo da eliminare il muco e impedirgli di trasferirsi all’orecchio.
Nel pieno della stagione invernale evitare, per quanto possibile, asili e nidi: i luoghi affollati, frequentati soprattutto dai bambini, possono favorire lo sviluppo dell’otite perché vi si registra un’elevata concentrazione di virus responsabili del raffreddore.
Non fumare perché l’esposizione al fumo passivo favorisce l’insorgenza dell’otite.
Allattare al seno perché la suzione dal biberon, soprattutto se effettuata in posizione orizzontale, può favorire i disturbi all’orecchio. Si calcola che allattare al seno per almeno 3 mesi ridurre il rischio di otite del 13%, e se si prosegue per sei mesi il rischio scende del 50%. Insomma, solo poche gocce di latte materno offrono sollievo e i bambini allattati al seno hanno una percentuale molto più bassa di contrarre infezioni dell'orecchio.
In estate oppure se si frequentano le piscine in inverno è bene asciugare correttamente e con molta cura le orecchie, per evitare l'otite del nutatore.
Ecco cinque rimedi naturali per alleviare il mal d'orecchio nei bambini e combattere le infezioni:
Questi rimedi naturali sono contenuti nel libro 'The Handbook to Alternatives to Chemical Medicine' di Mildred Jackson.
Tuttavia è importante tener presente che le otiti vanno sempre segnalate al medico, soprattutto se sono accompagnate da febbre, pus o dolore acuto. In alcuni casi, infatti, può rivelarsi necessaria una terapia antibiotica.
Il bambino più grande è in grado di lamentare un dolore all’orecchio, ma i più piccoli non possono spiegarsi. Ecco quali sono i segnali tipici di un’otite in atto:
Gli esperti sottolineano che nell’80% dei casi, soprattutto tra i bambini più grandi, l’otite guarisce spontaneamente dopo pochi giorni. In questi casi si può optare solo per un antidolorifico che offre sollievo dal dolore.
Nei bambini più piccoli, invece, generalmente si prescrive un antibiotico che cura l’infezione batterica, associato a una terapia contro il dolore.
Tuttavia è fondamentale rivolgersi al pediatra al primo manifestarsi dei sintomi dell’otite. Sarà lui a indicare il trattamento più adeguato. Per le prime 12 ore si può somministrare paracetamolo per il dolore e se non passa si prescrivono almeno 5 giorni di antibiotico in associazione al paracetamolo.
Nel caso in cui venisse prescritta una terapia antibiotica è importante seguirla per l’intera durata indicata dal medico e non sospenderla appena il bambino starà meglio.
E’ bene sapere che anche dopo la conclusione della terapia il fluido può rimanere nell’orecchio: se questo liquido ristagna per più di tre mesi può infettarsi nuovamente (da qui il rischio di otiti ricorrenti).