infezioni respiratorie ricorrenti nei bambini

Infezioni respiratorie ricorrenti nei bambini

19/01/2018

Bambini raffreddati, con il mal d’orecchi, bambini con una tosse insistente che sembra non voglia più andare via. In inverno, complice anche la stretta vita sociale che i bambini fanno in classe e che favorisce la trasmissione di microbi e virus, sembra che non ci sia scampo alle infezioni respiratorie ricorrenti.

In effetti, Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura, Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano e Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP), spiega:

dalla fine del primo anno di vita fino all’inizio dell’età scolare il bambino sano va incontro ad almeno 5-6 episodi di infezione respiratoria per anno, con punte che possono arrivare anche ad 8-9 in alcuni soggetti

Infezioni ricorrenti, cause

Le cause di questa maggiore predisposizione ad ammalarsi in modo così frequente sono 3:

  • l’immaturità del sistema immunitario,
  • la mancanza di qualsiasi precedente esperienza immunologica,
  • la riduzione dell’efficienza delle difese dovuta ai precedenti episodi infettivi virali.

Ciò vuol dire fino ai 4 anni il sistema immunitario non è giunto a completa maturazione e ciò espone il bambino ad un maggiore rischio di contrarre qualche infezione, soprattutto se frequenta il nido. Ma anche dopo i 4 anni il bambino può essere vulnerabile perché il sistema immunitario avrà bisogno di tempo per entrare in contatto con i tanti agenti patogeni in circolazione e crearsi così una memoria immunologica che gli permetterà di proteggere l’organismo dai più comuni virus e batteri.

Infezioni respiratorie ricorrenti, prevenzione

Per prevenire le infezioni respiratorie ricorrenti nei bambini, spiega l’esperta, sono utili gli immunostimolanti che devono essere assunti nel periodo di massimo rischio di insorgenza delle infezioni, quindi immediatamente prima e durante il periodo invernale, ma è importante anche attuare alcune strategie di prevenzione: ad esempio eliminare il fumo passivo, limitare la frequenza ad asili nido e scuola materna, fare il vaccino antinfluenzale - che se utilizzato prima dell’inizio della stagione invernale riduce l’incidenza delle IRR e dell’otite media acuta (OMA) - e il vaccino pneumococcico coniugato efficace in alcune forme respiratorie come l’OMA e le polmoniti.

E cosa dire dei prodotti naturali?

I più usati sono echinacea e propoli, ma secondo gli esperti pochi studi ne hanno dimostrato l’efficacia:

solo per i propoli sono dati raccolti in modo ineccepibile su un possibile effetto preventivo nei soggetti con OMA ricorrente

Lo zinco avrebbe un effetto solo sui soggetti che hanno una carenza di questo minerale.

Più efficace invece la vitamina D, attualmente considerata un ormone

che esercita molteplici attività di regolazione del sistema immunitario e la cui carenza può essere associata ad una più facile insorgenza di infezioni

Alcuni studi hanno dimostrato l’esistenza di un collegamento tra rischio infettivo e carenza di vitamina D, così come tra OMA ricorrente e carenza di questa vitamina.

Infezioni alte vie respiratorie e antibiotico

In Italia, gli antibiotici sono i farmaci più utilizzati in età pediatrica, soprattutto per il trattamento delle infezioni respiratorie.

L’antibiotico, definito anche 'l’antibiotico della paura' ha da sempre un effetto rassicurante: rassicura i genitori che vogliono un rimedio sicuro e veloce ed è una falsa sicurezza anche per i pediatri, che subiscono le pressioni.

Eppure, oggi, si sta assistendo ad un’importante inversione di rotta da parte dei pediatri italiani: gli antibiotici si devono assumere in modo appropriato a seconda del singolo caso e soltanto quando siano realmente necessari, cioè per combattere infezioni batteriche e non quelle virali, come spesso sono influenze e raffreddori. Questa è l’attuale raccomandazione delle società scientifiche di pediatria nazionali ed internazionali.

E’ fondamentale che prima di prescrivere un antibiotico ci sia una diagnosi certa di infezione verosimilmente batterica da parte del pediatra, altrimenti si corre il rischio, come sta accadendo nel nostro Paese, che alcuni di questi farmaci spesso così abusati, perdano di efficacia. L’uso, ma soprattutto l’abuso degli antibiotici a cui abbiamo assistito in questi ultimi trent’anni nel nostro Paese, ha fatto sì che ormai il “bagaglio antibiotici” sia finito e che non possiamo contare su nuove molecole per almeno i prossimi 5 anni

sottolinea la Prof.ssa Paola Marchisio, Dirigente Medico presso l’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano.

Usare, quindi, gli antibiotici in modo responsabile significa tutelare la salute di tutti poiché il loro cattivo utilizzo rischia di rendere più 'forti' i batteri e di aumentare la diffusione delle infezioni diminuendo le nostre armi per combatterle.

Le linee guida approvate dalla Consensus Confererence del 2013 su “l’impiego giudizioso della terapia antibiotica nelle infezioni delle vie aeree in età pediatrica” indicano che l’uso dell’antibiotico è necessario, per esempio, nei casi di otite media acuta, rinosinusite, polmonite e meningite.

Raccomandiamo sempre ai genitori che in caso di prescrizione medica di antibiotico, questo vada assunto in modo corretto. Il fai da te va sempre evitato: questi farmaci devono essere somministrati ai dosaggi raccomandati dal pediatra, con il numero di dosi indicate nell’arco della giornata e per tutto il tempo utile ad ottenere la completa eliminazione dei batteri che hanno causato la malattia, di solito per non meno di 7-10 giorni. Ed infine non bisogna mai utilizzare una confezione di antibiotico già aperta e utilizzata in precedenza

precisa la Prof.ssa Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano e Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP).

I bambini del Nord si ammalano di più?

I bambini milanesi si ammalano di più rispetto a quelli del centro sud. Motivo? Nel nord l’aria è più inquinata. In media, spiegano gli esperti dell'università degli Studi-Fondazione Policlinico di Milano, nei primi tre anni di vita i bambini milanesi si ammalano 6 o 7 volte a causa di infezioni respiratorie, e 4-5 volte negli anni successivi. Si tratta di un numero elevato, più alto del 30% rispetto a quello che si registra nelle regioni centro-meridionali e addirittura del doppio più alto se si prende come termine di paragone una città siciliana.

Il responsabile di questo gap è senza dubbio l’inquinamento da polveri sottili: nei giorni in cui le Pm10 salgono a livelli allarmanti si assiste a un aumento del numero di ricoveri in pronto soccorso a causa di asma e infezioni alle vie respiratorie, sia tra gli adulti che tra i bambini.

In generale, però, spiegano Susanna Esposito e Maria Francesca Patria, si è registrato, in tutta Italia, dagli anni Ottanta ad oggi, un incremento dell’incidenza di infezioni respiratorie tra i bambini: oggi i bambini possono ammalarsi anche fino a otto volte in un anno. Un dato che è di quattro volte superiore rispetto a quello relativo a 30 anni fa.

Colpa dell’aumento di:

  • allergie (il binomio allergia-inquinamento può essere davvero dannoso),
  • una scarsa attenzione ai tempi necessari per la convalescenza (con i due genitori che lavorano e magari non possono contare sull’aiuto dei nonni, il bimbo rientra spesso a scuola troppo presto e causa non solo nuovi contagi ma rischia anche una ricaduta),
  • fumo passivo (i bambini sono esposti all’inquinamento esterno e interno a causa del fumo dei genitori e ciò provoca una minore capacità delle vie respiratorie di difendersi dagli agenti patogeni),
  • un uso improprio degli antibiotici (l’ansia di far guarire il bambino spinge la maggior pare dei genitori a somministrare antibiotici anche se nel 70% dei casi l’infezione alle vie respiratorie al di sotto dei tre anni è di origine virale).
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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.