Halloween è una notte magica di feste, scherzetti e travestimenti e si festeggia il 31 ottobre. I miei bambini la adorano e la aspettano con lo stesso entusiasmo e adrenalina con i quali attendono il natale. E ogni anno mi domando come mai subiscano così tanto il fascino di questa giornata. Così ho cercato delle risposte sul perché Halloween piace ai bambini così tanto. Ecco cosa ho scoperto.
Per lo stesso motivo per il quale amano guardare film di paura o ascoltare storie di fantasmi. Non è che non abbiano paura, tutt'altro, ma mettono alla prova il proprio coraggio e soprattutto amano sentire l'adrenalina scorrere.
In pratica quando arriva al cervello un'informazione terrorizzante nel cervello si attivano due diversi percorsi, uno raggiunge i lobi frontali che razionalizzano lo stimolo pauroso ed irrazionale, l'altro raggiunge l'amigdala e fa sì che il cervello rilasci circa trenta ormoni diversi nel giro di pochi secondi che portano ad uno stato di allerta.
Ora, quel che accade è che il primo stimolo – quello che ci porta a razionalizzare – è più lento, mentre quello nell'amigdala è più rapido, è istintivo, perché legato alla pura sopravvivenza. Il nostro organismo risponde ad uno stimolo di paura con delle vere e proprie reazioni fisiche, aumento dell'insulina e dei livelli di zuccheri nel sangue, aumento della frequenza respiratoria, aumento del battito cardiaco etc...
Ora, proprio questa specie di scontro tra una parte di noi che razionalizza la paura e sa consapevolmente che non c'è alcun pericolo e la parte che invece attiva una reazione potrebbe essere così affascinante e suggestiva da farci amare la paura. E per i bambini questo è ancora più vero perché i lobi frontali non sono ancora completamente sviluppati.
E a conferma che i bambini amano confrontarsi con la paura arriva uno studio dell'Università del Texas condotta dalla psicologa Jacqueline Woolley su bambini di età prescolare.
Lo studio non solo ha concluso che i bambini anche piccoli, di 3 o 4 anni, sono perfettamente in grado di distinguere la fantasia dalla realtà, leggono il contesto e lo interpretano e non subiscono alcun danno. Per questo l'esperta consiglia di lasciar travestire tranquillamente i bambini, anche molto piccoli, da strega o vampiro o zombie perché questo permette loro di sperimentare identità alternative, usando la propria immaginazione, e vestire loro stessi i panni di un personaggio che magari incute terrore.
Il neuroscienziato americano Baland Jalal, che da anni studia i meccanismi che stanno alla base delle emozioni, delle paure e delle allucinazioni, ha una sola risposta a questa domanda: travestirsi in modo pauroso e giocare a dolcetto o scherzetto è il modo più efficace per vincere le paure più comuni.
Si tratta di un sentimento innato che viene scatenato dalla minaccia di un pericolo. La paura attiva quello che gli esperti definiscono “il circuito della paura” e attiva l'amigdala che mette in moto una serie di cambiamenti ormonali e fisici nell’organismo. Ad esempio aumenta la produzione di cortisolo e noradenalina, ormoni che aiutano il corpo a rispondere fisicamente al pericolo, per esempio correndo veloce oppure recuperare le forze per combattere.
La paura di ragni, serpenti, ma anche di coltelli e luoghi bui è innata, nasce dallo spirito di sopravvivenza che ci porta a guardare a questi elementi come potenzialmente pericolosi, mentre la paura di fantasmi e streghe, ma anche del celebre “uomo nero” trova origine nella famiglia, nelle tradizioni popolari, nei racconti:
i bambini sono esposti a tradizioni culturali e miti su fantasmi e streghe fin da piccoli. Alcuni genitori arrivano a minacciare i loro figli se si comportano male con lo 'spauracchio' dell'uomo nero, che così diventa una forma di controllo sociale
spiega Jalal.
Inoltre queste creature sono imprevedibili e incontrollabili, i loro poteri magici conferiscono loro un alone di mistero che impaurisce.