Scegliere il pediatra è una grande responsabilità per i genitori. Il pediatra seguirà la crescita e la salute del bambino fino ai 14 anni e dovrà essere, per i genitori e il bambino, un punto di riferimento sicuro e affidabile. Ecco come orientarsi nella scelta del pediatra.
Il pediatra è una persona che ha conseguito una laurea in Medicina, seguita da un tirocinio e dal superamento dell’esame per l’iscrizione all’albo dei Medici. Dopo questo esame, è necessario fare una scuola di specializzazione in pediatria della durata di cinque anni.
In Italia il Servizio Sanitario Nazionale mette a disposizione di ogni nuovo nato un pediatra di famiglia che ha l’obbligo di seguire il piccolo paziente attraverso le varie fasi della crescita, ma anche di favorire il suo sviluppo psicologico e il suo inserimento nel mondo familiare e sociale.
Al momento della nascita il papà, o un familiare, deve rivolgersi all’ASL di appartenenza per ottenere la tessera sanitaria. Contestualmente il piccolo viene affidato ad un pediatra che opera nel suo quartiere.
Ogni pediatra ha una platea di appartenenza e un numero massimo di pazienti da poter seguire (generalmente 880).
Sarà proprio questo pediatra a prescrivere ricette per farmaci o visite specialistiche, a redigere certificati medici per la scuola o l’attività sportiva.
Il pediatra di famiglia deve avere un ambulatorio aperto per 5 giorni la settimana in orari compresi tra:
La prima vista pediatrica va fatta non oltre i 45 giorni dopo la nascita e serve per capire il bambino sta crescendo correttamente, se i percentili sono nella norma, farà una valutazione dei genitali, dell’apparato respiratorio, effettuerà un controllo della vista e dell’udito, nonché un controllo ortopedico.
Sono delle visite periodiche scadenzate che il pediatra effettua con lo scopo di valutare le tappe della crescita del bambino. A seconda delle regioni nei primi sei anni di vita un bambino effettuerà sei/otto bilanci di salute, visite durante le quali il pediatra misurerà peso e altezza, valuterà lo stato di salute e di crescita, sia fisica che psicologica, e farà una valutazione che scriverà sul libretto personale del bambino.
Il Servizio Sanitario Nazionale considera un diritto di ogni cittadino bambino ad essere seguito da un medico pediatra. Pertanto mette a disposizione di ogni bambino un medico specializzato. Prima di rivolgersi direttamente ad un pediatra privato, partendo dal pregiudizio che un pediatra privato sarà sicuramente più capace, disponibile e attento, è bene fissare un appuntamento per una visita di controllo con il pediatra di famiglia. L’intento è quello di presentare al pediatra il nuovo paziente e di verificare quali siano le condizioni del suo studio (Dispone di una sala di attesa? E’ confortevole e a misura di bambino?) e il modo in cui effettua la visita. È importante chiedere al pediatra se effettua visite a domicilio in caso di febbre e altre malattie e verificare che il medico dia il suo recapito telefonico.
Se la visita con il pediatra della ASL non dovesse soddisfare, allora si può cercare un’alternativa privata. In quel caso l’ideale non è affidarsi all’elenco telefonico, ma chiedere consiglio alle altre mamme che sapranno fornire numero di telefono, indicazioni e costi del pediatra di fiducia.