Escherichia coli è un microbo molto frequente che può essere non solo innocuo ma addirittura benefico, ma altre volte è responsabile di un'infezione - alle vie biliari, a quelle urinarie, intestinali ed ascessi - potenzialmente fatali. Ma quali sono i sintomi di una intossicazione da Escherichia coli nei bambini e come si può prevenire?
Il contagio aavviene attraverso acqua o cibo contaminato non cotto. Le alte temperature, e quindi la cottura degli alimenti, uccidono il batterio dell’Escherichia coli.
I sintomi si presentano dopo 8-12 ore dall’ingestione dell’alimento contaminato (a rischio soprattutto carni macinate, formaggi, salmone, salame, verdure e germogli). Che disturbi porta Escherichia coli? Vediamoli.
Generalmente scompaiono nel giro di un paio di giorni al massimo.
Alcuni ceppi del batterio dell’Escherichia coli sono particolarmente aggressivi. E’ il caso dell’E. Coli O157:H7 che alcuni anni fa causò un'epidemia in Germania e Francia. Questo ceppo provoca diarrea emorragica e in certi casi può provocare la Sindrome emolitica uremica, una grave insufficienza renale che richiede il ricorso tempestivo alla dialisi (si tratta della manifestazione più grave delle infezioni da VTEC e colpisce soprattutto i bambini.)
Alcuni bambini francesi, ad esempio, anni fa vennero ricoverati per essere stati contagiati dal batterio dopo aver mangiato hamburger contaminati acquistati in un supermercato. Un evento tutt’altro che raro, come spiega Gaetano Maria Fara, professore emerito di Igiene all'Università Sapienza di Roma:
l'hamburger è un tipo di carne ad 'alto rischio', se mancano corrette regole igieniche nella produzione, conservazione e preparazione. L'Escherichia coli a contatto con la carne, infatti, ne colonizza la superficie. E nel caso della carne macinata la superficie che può essere infettata è molto più ampia, perché si distribuisce su ogni singolo pezzettino
Nemmeno le modalità di cottura aiutano perché generalmente l’hamburger si scotta appena per evitare che la carne diventi stopposa, ma questa procedura non permette di sterilizzare l’alimento. L’alta temperatura è uno dei metodi più sicuri per ridurre al minimo le possibilità di un’intossicazione alimentare (di qualsiasi natura, non solo quella da E. coli), il cui rischio è più insidioso soprattutto con l’arrivo dell’estate.
Quindi ecco qualche indicazione utile per difendersi dalle intossicazioni:
Un altro modo con cui il batterio può arrivare all'uomo è il consumo di latte crudo non pastorizzato o latticini preparati con questo tipo di latte: solo pochi giorni fa un bambino di 3 anni è morto a Genova dopo aver mangiato formaggio al latte crudo.
MAI CONSUMARE LATTE CRUDO NON PASTORIZZATO!
Il latte crudo va sempre bollito prima di essere consumato.
Il latte crudo viene venduto attraverso distributori automatici che vengono controllati ed autorizzati dalle Asl: ogni distributore deve riportare chiaramente l’indicazione che il latte crudo va consumato solo ed esclusivamente dopo la bollitura, ma tale, preziosa, informazione, può non pervenire al consumatore se egli acquista il latte direttamente dalle mani del produttore.
Solo la bollitura del latte crudo può garantire la completa distruzione di agenti patogeni, potenzialmente molto pericolosi, in esso contenuti.