L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia un allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita del bebè. Non c’è dubbio che il latte materno sia l’alimento più nutriente e perfetto per un neonato, tuttavia se la mamma non può allattare, se il latte materno non basta oppure se la scelta della mamma (assolutamente legittima) ricade sul latte artificiale (o formulato) non c’è nulla di cui preoccuparsi e non bisogna sentirsi in colpa o in difetto nei confronti del bambino.
Il latte formulato attualmente in commercio è realizzato in modo da essere quanto più simile possibile al latte materno ed è un alimento completo e sicuro dal punto di vista nutrizionale. La composizione del latte formulato è rigidamente indicata da un comitato di esperti della Società Europea di Gastroenterologia Pediatrica e Nutrizionale (ESPGAN), che tiene regolarmente aggiornate le linee guida per la realizzazione del latte artificiale.
Si può acquistare in polvere o in pratici brik che contengono il latte liquido già pronto per l’uso.
Vediamo quali sono i diversi tipi di latte disponibili in commercio
In commercio si trovano anche latti indicati per i bambini che soffrono di intolleranza al latte vaccino o che soffrono di colichette e mal di pancia. Questo tipo di latte va somministrato solo dietro indicazione del pediatra.
La domanda viene praticamente a tutte le mammme che si trovano a dover fare i conti tra i prezzi molto alti del latte artificiale e diverse marche di latte, alcune decisamente più economiche. Personalmente ho usato con mio figlio il latte Humana certamente non tra i più economici, ma il pediatra mi aveva indicato questo e siccome mio figlio ha sempre gradito e non ha mai sofferto di mal di pancia ho preferito non cambiare e stringere la cinghia per qualche mese.
Se con l'allattamento al seno il neonato va attaccato a richiesta, anche perché non possiamo sapere se e quanto ha mangiato, con il latte in formula dobbiamo essere noi a calcolare le dosi e somministrarglielo. Ma quanto latte bisogna dargli?
Innanzitutto esiste una formula veloce veloce per fare un calcolo
E' molto importante che nel biberon resti sempre un pochino di latte perché in questo modo capiamo che il bambino è sazio e possiamo aumentare la dose di latte la volta successiva.
In linea di massima questa è una tabella di riferimento per le dosi e il numero di poppate.
Età | Quantità per singola poppata | Numero di poppate |
1-2 settimane | 80-90 | 8 |
1 mese | 90-120 | 6 |
2 mesi | 130 ml | 6 |
3 mesi | 160 ml | 5 |
4 mesi | 180 ml | 5 |
5 mesi | 210 ml | 5 |
6 mesi | 250-270 ml | 3 |
7 mesi | 250 ml | 2 |
Come vedete la quantità di latte giornaliera sale sempre di più, partendo da poco più di mezzo litro al giorno per arrivare al massimo di un litro, a quel punto si inizia con lo svezzamento, il numero di poppate diminuisce e di conseguenza anche la quantità di latte. Intorno all'anno di vita il bambino può bere circa mezzo litro di latte al giorno, tra colazione e merenda o biberon della sera.
Resta comunque il fatto che si tratta di dosi indicative, che il pediatra valuterà la situazione e vi dirà quanto latte dare e soprattutto sta anche al vostro istinto di mamma: se il bambino ha fame e ha bisogno di latte io personalmente gliel'ho sempre dato anche rischiando di farlo mangiare di più.
E' vero che i latti sono tutti uguali? La normativa europea del 2006 stabilisce l'etichettatura e la composizione del latte artificiale, quindi la formula base del latte artificiale dve essere quella, però molte aziende hanno aggiunto al loro latte altri ingredienti (chi i probiotici, chi oligosaccaridi non digeribilie tc...) e queste aggiunte ovviamente fanno lievitare il costo del latte. Una confezione di latte in polvere può costare tra 10 e 26 euro, mentre il brick liquido (che contiene 450 ml di latte già pronto per la somministrazione e quindi va usato al massimo entro le 24 ore dall'apertura) costa sensibilmente di più (circa 2 euro a brick).
Quel che sappiamo è che il latte materno è un complesso sistema biologico che non si può imitare e contiene oltre 120 zuccheri non digeribili, che sono diversi per ogni donna, quindi è impossibile produrr eun latte artificiale identico a quello materno.
La formula di base viene fissata da una normativa europea e in base a quella vengono poi prodotti i vari tipi di latte.
L'ESFA qualche tempo fa lanciò un allarme denunciando che risultava la presenza di elevate concentrazioni di contaminanti cancerogeni e genotossici in alcuni oli di semi soprattutto il famigerato olio di palma che praticamente, secondo questo rapporto, conteneva una quantità di contaminanti da 6 a 10 volte in più.
Altroconsumo, sulla scia di questi dati, ha realizzato un'indagine sulle principali marche di latte artificiale e ha scoperto che la maggior parte delle marche di latte contengono lio di palma e solo dopo questo allarme qualche azienda ha cominciato a cambiare la formula.
Se siete interessate questo è il link all'indagine di Altroconsumo e questo il link ad una lista di latti artificiali che non contengono olio di palma, dove troviamo quello di Crescendo Coop (che tra l'altro costa anche di meno), Plasmon e altri.