In realtà spesso i testi delle ninne nanne sono terribili.
Raccontano di dolori, sofferenze, fatiche delle mamme. Evocano uomini neri e orchi. Sono un’esortazione a lasciar andare i bambini, a liberarsene perché spesso l’amore della mamma non basta, non è sufficiente a sostenere il disagio, la fatica, la solitudine. Le ninne nanne sono litanie. Nenie che le mamme sommessamente cantavano nelle orecchie dei bambini per farli addormentare. Il suono della voce può sembrare dolce e tenero, una carezza che accompagna dolcemente verso l’oblio anche se le parole restano terribili:
Ninna o ninna o
questa bimba a chi la do?La daremo alla befanache la tiene una settimana.
La daremo all'uomo nero
che la tiene un anno intero.
La daremo al buon Gesù
che la tiene un po' di più.
Più che per i bambini, insomma, le ninne nanne nascono per aiutare le madri e concedere loro di sfogarsi alla fine della giornata.
La ninna nanna va cantata con voce sommessa, quasi sussurrata, e va accompagnata dalla coccola, l’abbraccio, il movimento del cullare tra le braccia in un’unione amorosa tra mamma e bambino. Il neonato sente il profumo della mamma, guarda il suo viso, ascolta la sua voce, così familiare, e si tranquillizza pian piano, fino a sprofondare nel sonno.
La ninna nanna è un misto di suono e di movimento. Un’alternanza quasi ipnotica che favorisce da un lato il rilassamento del neonato e il suo passaggio verso il sonno, dall’altro lo incanta al suono delle parole e favorisce in lui l’apprendimento del linguaggio, nonché rappresenta per il bambino la prima porta verso la musica e il ritmo.
Stella stellina
la notte si avvicina:
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla.
La mucca e il vitello,
la pecora e l'agnello,
la chioccia coi pulcini,
la mamma coi bambini.Ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna