Le parolacce che escono dalla bocca di un bambino sortiscono sempre effetti sbalorditivi: risate, stupore, rabbia. La maggior parte delle volte i bambini non hanno alcuna idea di quale sia il significato della parola che hanno pronunciato e che ha lasciato di stucco i presenti, magari l’hanno sentita qualche giorno prima e la ripetono proprio per vedere l’effetto che fa e per attirare l’attenzione. Ma come intervenire se il bambino dice parolacce oppure bestemmia?
Cosa fare
- Nei primi anni di vita, nella fase prescolare, i bambini tendono a dire una parolaccia per pura emulazione: l’hanno sentita pronunciare da genitori o nonni e la ripetono.Se la reazione di mamma e papà è particolarmente interessante, la pronunceranno ancora, proprio per ottenere di nuovo lo stesso effetto. In questi casi il bambino è troppo piccolo, non sa cosa voglia dire la parolaccia ed è inutile spiegarglielo nel dettaglio, l’importante è non ridere e nemmeno rimproverarlo aspramente. E’ bene, quindi, evitare tutte quelle reazioni eccessive che avranno il solo effetto di spingerlo a continuare. Spiegargli che la parolaccia può offendere o far dispiacere qualcuno è quanto di meglio si possa fare.
- Se, invece, il bambino è in un’età scolare, non solo capisce il significato delle parolacce ma le dirà per confermare la sua appartenenza al gruppo e per rimarcare la sua libertà e la sua individualità. In questi casi non c’è dubbio che è importante intervenire con fermezza. È consigliabile offrirgli altri tipi di esclamazioni che lui potrà usare in sostituzione della parolaccia, é bene insistere sull’importanza del dialogo e non delle imprecazioni fini a se stesse e soprattutto, se il bambino insiste nel pronunciare parolacce, si deve intervenire con piccole punizioni, come proibirgli la televisione la sera.
Dare l’esempio è essenziale. Se un genitore dirà pubblicamente una parolaccia e non si scuserà per questo, il bambino si sentirà autorizzato di diritto a fare altrettanto.
Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.