In gergo tecnico si chiama Pediculosi e prima o poi tutte le mamme con figli in età scolare hanno dovuto affrontarla. I pidocchi nei bambini sono estremamente diffusi; sopravvivono anche lontano dai capelli e riescono a passare di testa in testa tramite un contatto diretto o attraverso un indumento (ad esempio i cappelli).
Si calcola che ogni anno i parassiti più odiati da bambini e genitori colpiscano un milione e mezzo di ragazzi under 18, la metà dei quali ha meno di sei anni. Sbagliato, dunque, pensare che i pidocchi si prendano soprattutto alle elementari perché in realtà è proprio alla scuola materna che trovano terreno fertile.
Il pediatra Italo Farnetani ricorda che il problema dei pidocchi interessa
un milione e 400 mila di under 18: la metà va all'asilo (700 mila 'baby-vittime' da 0 a 6 anni), mezzo milione alle elementari (6-12 anni) e 200 mila vanno alle superiori (13-18 anni)" e che "i pidocchi in genere iniziano a diffondersi dopo circa un mese dall'inizio dell'anno scolastico: quindi il problema comincerà a farsi sentire soprattutto dalla prima metà di ottobre
Come capire se il bambino ha i pidocchi? La presenza di pidocchi è accompagnata da arrossamento cutaneo, soprattutto in prossimità delle orecchie e sulla nuca, e da prurito al cuoio capelluto, specialmente di notte. Al primo dubbio, è importante ispezionare accuratamente il cuoio capelluto grazie ad una buona illuminazione e con l’aiuto di un pettine a denti fitti e anche di una lente d'ingrandimento. In caso di epidemie scolastiche o in altre comunità, bambini vanno controllati almeno due volte alla settimana.
Il pidocchio ha una ciclo vitale che si distingue in tre fasi:
L’arma migliore per prevenire l’attacco dei pidocchi è quella di controllare la testa dei bambini almeno una volta a settimana, ma come riconoscere i pidocchi?
Il pidocchio si attacca alla base del capello e lì depone le uova ovali e grigio-bianche. Le zone predilette sono la nuca e dietro le orecchie perché più ricche di capelli.
Se nell’osservazione notiamo solo le uova non è detto che ci sia un’infestazione in corso perché potrebbero essere vuote. Per essere certi che ci sia una pediculosi in atto bisogna vedere i pidocchi o verificare a che distanza si trovano le uova dalla base del capello. Le uova, infatti, vengono attaccate dalla femmina del pidocchio alla base del capello e la crescita avviene salendo verso la superficie. Misurando la distanza che le separa dal cuoio capelluto si può dunque capire se c’è un’infestazione e da quanto tempo è in atto dato che i capelli crescono poco meno di un centimetro al mese
Bisogna insegnare ai bambini a non scambiarsi indumenti, specie copricapo, sciarpe e maglioni.
Nel semplice sospetto, bisogna subito applicare un prodotto specifico, per il tempo necessario e scegliendo le formulazioni adatte: gel, lozioni, mousse termosensibili, ecc.
Cosa fare in caso di pidocchi nei bambini? E' importante usare un pettinino a maglia stretta per eliminare le uova: dal momento che la colla con la quale le uova sono attaccate è idroresistente, è consigliabile immergere il pettine nell’aceto caldo e rimuoverle manualmente.
Qual è il prodotto più efficace contro i pidocchi? Quando le uova si sono schiuse si può usare un prodotto a base di permetrina 1% e ripetere il trattamento non prima di una settimana.
I pidocchi non sopravvivono a temperature troppo basse o troppo alte (l’ideale per loro è una temperatura tra i 30 e i 37 gradi) quindi è consigliabile lavare a temperatura superiore ai 40 gradi lenzuola, coperte e indumenti, lavare a mano in bacinella con ghiaccio i maglioni e lasciare i pettini e le spazzole a bagno in una soluzione di permetrina e ghiaccio.
Come alternativa si può provare un preparato a base di 'spinosad' che ha mostrato, in alcuni studi, di essere capace di debellare i pidocchi in 2 settimane in oltre 8 casi su 10. Il prodotto si usa come un risciacquo per capelli e promette di riuscire a debellare anche i pidocchi resistenti ai comuni trattamenti.
La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) ha realizzato alcune pratiche 'istruzioni per l'uso' con la collaborazione del Dottor Angelo Milazzo, pediatra e componente della Segreteria regionale della SIPPS-Sicilia per prevenire, riconoscere ed affrontare efficacemente questo fastidioso problema.
Non porta alcun vantaggio, invece, il taglio dei capelli.
Un taglio drastico dei capelli non solo rischia di creare disagio nel bambino e, soprattutto, nella bambina, ma nella maggior parte dei casi è un rimedio inutile. Meglio un trattamento corretto, capace di eliminare in modo definitivo i parassiti. Finora la maggiore efficacia è stata dimostrata da: permetrina, piretrine naturali sinergizzate, malathion e da dimeticone, che agisce con un meccanismo di tipo fisico, ‘asfissiando’ il pidocchio. È comunque molto importante che la terapia venga indicata dal pediatra e non da altre figure, neanche dal farmacista
sostiene il Dottor Angelo Milazzo, pediatra e componente della Segreteria regionale SIPPS-Sicilia
La trasmissione avviene con contatto diretto o scambio di pettini, spazzole, cappelli, cuscini e biancheria da letto.A questo proposito sfatiamo qualche falso mito legato ai pidocchi:
Il bambino che ha avuto i pidocchi può tornare a scuola il mattino seguente il primo trattamento e per l’ammissione non è necessario il certificato medico, è sufficiente una dichiarazione dell'avvenuto trattamento firmata dai genitori.