La rinite allergica è una patologia infiammatoria ricorrente o cronica a carico della mucosa nasale secondaria dovuta a una reazione acquisita ad un determinato allergene. In sostanza, se il bambino respira una determinata sostanza, in realtà innocua, alla quale è sensibilizzato si scatena la reazione allergica: la mucosa nasale si gonfia e il naso comincia a colare, dando quella tipica sensazione di naso chiuso che porta a starnutire frequentemente e a respirare con la bocca aperta. Vediamo quali sono i rimedi naturali e le possibilità di cura per la rinite allergica nei bambini.
A seconda dei sintomi, la rinite allergica nei bambini può essere lieve, moderata o grave e a seconda della periodicità si definisce rinite perenne o rinite intermittente. Di certo si presenta con
Tuttavia Gianluigi Marseglia, professore di Pediatria all'Università di Pavia e grande esperto in allergie respiratorie, spiega che spesso la rinite non viene diagnosticata e la carenza di pediatri in Italia fa sì che un numero sempre maggiore di bambini venga visitato da medici di famiglia che possono non riconoscere i sintomi della rinite allergica, che nel bambino sono diversi da quelli che si presentano negli adulti:
le cavità nasali dei bambini sono più piccole e capita spesso che i loro sintomi comprendano tosse persistente e ostruzione nasale, stanchezza, scarso appetito, disturbi comportamentali e relazionali a scuola, dove non sono in grado di imparare bene come gli altri
spiega l’allergologo.
Di certo c'è che secondo Marseglia entro il 2020 quasi il 50% dei bambini soffrirà di rinite allergica e l'esperto ricorda come dieci anni fa gli under 14 che soffrivano di rinite allergica non superava il 15%, oggi tocca quota 30% e il trend non sembra migliorare. Si tratta, precisa il pediatra, di una vera e propria patologia sociale che ha un impatto notevole sulla qualità della vita dei ragazzi e che “se non diagnosticata e non correttamente curata può portare all'asma allergica".
La prevenzione in questi casi è parecchio complicata, soprattutto fuori casa ma cercare di ridurre al minimo il contatto con l’allergene è il modo migliore per prevenire la reazione allergica.
Particolare attenzione deve essere prestata all’ambiente in cui il bambino vive e soprattutto alla sua camera da letto che deve essere spogliata di tutti gli oggetti che facilmente accumulano la polvere, come peluche, tappeti, libri.
La Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip) ha stilato un vademecum per aiutare i genitori ad evitare errori nella cura di questa patologia.
Primo passo fondamentale è la diagnosi che deve essere effettuata da uno specialista che raccoglierà:
Successivamente alla diagnosi, l’allergologo definirà la terapia che deve essere appropriata e tempestiva e che consiste principalmente nell’utilizzo di antistaminici e corticosteroidi nasali. I sintomi vanno sempre monitorati e tenuti sotto controllo.
Esiste anche l’immunoterapia specifica, una terapia in grado di modificare la storia naturale della malattia allergica consentendo sia di prevenire l'insorgenza di nuove sensibilizzazioni allergiche sia di rallentare o di arrestare la progressione della malattia prevenendo l'insorgenza di asma nei soggetti rinitici. L’ITS consiste nella ripetuta somministrazione di estratti allergenici con lo scopo di diminuire la risposta immunologica e clinica. Questa opzione va valutata esclusivamente dall’allergologo.
Molti farmaci, soprattutto i vasocostrittori nasali, non possono essere usati sui bambini con meno di 12 anni, ma possiamo aiutarli con qualche rimedio naturale.
Innanzitutto possiamo fare frequenti lavaggi e docce nasali con soluzione fisiologica per liberare le fosse nasali di tutti i pollini e le sostanze irritanti e idratare le mucose, così da farli respirare meglio.
Alcuni rimedi naturali possono essere utili. E' il caso dell'aceto di mele che ha proprietà decongestionanti. Anche la perilla (che inibisce il rilascio di istamina) e il ribes nigrum (che svolge un'azione antinfiammatoria) possono essere molto utili per trattare le allergie, ma il loro uso non è consigliato al di sotto dei 3 anni.
I test per diagnosticare un'allergia ci sono il prick test (il test sulla pelle) e l'esame del sangue (Immunoglobuline E o IgE, anticorpi elevati in caso di reazioni allergiche).
Il prick test può essere fatto anche a poche settimane di vita, anche se può essere difficilmente interpretabile fino ai 3 anni di vita. Inoltre è stato dimostrato che dai 3 anni in poi si verifica un progressivo aumento della risposta cutanea agli allergeni. Insomma, meglio aspettare almeno tre anni prima di fare le prove allergiche, anche se il mio consiglio resta sempre quello di affidarsi al pediatra o all'allergologo.
Il Prof. Giorgio Walter Canonica, General Executive Manager SIAAIC, Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica, spiega:
L’allergia rappresenta una riposta anomala a determinate sostanze, che scatena una serie di reazioni fastidiose. Se in primavera molti soggetti manifestano reazioni allergiche ai pollini, con conseguente raffreddore da fieno e riniti, è importante non dimenticare che le allergie possono seguirci anche in casa e che esistono dei semplici accorgimenti da adottare per evitarlo. Numerose sono le sostanze nelle nostre abitazioni che possono infatti indurre, nei soggetti sensibili, disturbi respiratori ma anche, in certi casi, reazioni cutanee
Di seguito gli 8 accorgimenti suggeriti da Assosalute per una casa a prova di allergie in casa: