Come e quando si riprendono i rapporti sessuali dopo la gravidanza, dopo un parto naturale o cesareo, in quella fase chiamata puerperio? Si tratta del periodo immediatamente dopo il parto, un periodo delicato che dura generalmente quaranta giorni e che rappresenta un banco di prova importante per mamma e bebè. In queste settimane, infatti, si consolida il legame affettivo tra mamma e bambino (e anche tra papà e bambino), ma anche le abitudini del sonno e dell’allattamento.
E' anche un momento importante per la coppia che si è trasformata in famiglia e che proprio in queste settimane deve affrontare grandi cambiamenti e nuovi equilibri.
La neomamma vive un lento ritorno alla normalità dal punto di vista fisico ed emotivo e la riscoperta della sessualità in questa fase è estremamente importante, come lo è il sostegno del partner: la donna può avere difficoltà a tornare a una vita sessuale normale ed appagante e questo sia a causa di squilibri ormonali, perdite vaginali e il dolore dei punti ma anche a causa di aspetti psicologici che rivestono grande importanza, come il pensiero di volersi dedicare esclusivamente al neonato, la paura di non essere più desiderabile o la stanchezza.
Solitamente i medici consigliano di aspettare di togliere i punti della cicatrice dopo un parto cesareo per cominciare ad avere rapporti sessuali, mentre per quanto riguarda il parto naturale si aspetta la scomparsa delle eventuali perdite. In linea generale con ci sono grandi controindicazioni per tornare a fare l'amore, ma tornare a vivere un’intesa sessuale appagante può essere in certi casi un percorso delicato e non privo di ostacoli, soprattutto per motivazioni psicologiche dell'uno o dell'altra.
Uno studio del Murdoch Childrens Research Institute in Australia pubblicato su BJOG: An International Journal of Obstetrics and Gynaecology ha monitorato l'attività sessuale e l'approccio al sesso delle donne alla prima gravidanza dai tre ai dodici mesi dopo il parto e ha concluso che la maggioranza delle donne alle prese con il primo figlio riprende a fare sesso dopo sei settimane dal parto naturale. I risultati hanno mostrato che il 41 per cento delle donne ha provato a praticare il sesso vaginale dopo sei settimane dal parto, il 65 per cento dopo otto settimane, il 78 per cento dopo dodici settimane e il 94 per cento dopo sei mesi.
La stessa ricerca ha osservato che i tempi si allungano in media per le donne che hanno partorito con un cesareo o che hanno avuto delle lacerazioni al prineo durante il parto naturale. Le donne sottoposte al taglio cesareo e quelle sottoposte a episiotomia o a lacerazione suturata hanno avuto meno possibilità di riprendere a fare sesso dopo sei settimane dal parto, rispettivamente il 45, il 32 e il 35 per cento contro il sessanta per cento delle donne che hanno partorito naturalmente con il perineo intatto. Il perineo intatto dopo la prima gravidanza riguarda soltanto il dieci per cento delle donne.
Innanzitutto è importante non precorrere i tempi e avere pazienza. Ciò vale non solo per la donna ma anche per l’uomo: entrambi stanno vivendo un momento di grande cambiamento ed è giusto che ciascuno lo viva seguendo i propri tempi. Per la neomamma, poi, possono esserci anche complicazioni legate ai dolori provocati dall’episiotomia o dal taglio cesareo e potrebbero volerci alcune settimane prima di poter avere un rapporto sessuale senza provare fastidio o dolore.
Riposarsi è d’obbligo: un neonato stanca, il post parto può essere difficile (soprattutto se si è avuto un cesareo) e la carenza di sonno fa il resto. Quindi l’importante nelle prime settimane non è rincorrere la stessa sessualità del pre-gravidanza, ma riposarsi, dormire, coccolarsi e godere di qualche ora insieme. Un film accoccolati sul divano, una cenetta a due in questa fase valgono molto più di un incontro di sesso. E’ bene non avere timore di chiedere aiuto ai familiari, agli amici e al partner nella gestione della casa e del bambino: sentirsi sopraffatta dalla stanchezza e dalle incombenze non aiuterà a ritrovare il desiderio.
Il ginecologo può rivelarsi un valido alleato per comprendere la natura di alcuni piccoli disturbi e anche per scegliere il metodo contraccettivo più adatto.
L’unico metodo naturale che può inibire la fertilità è l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino, con poppate regolari ogni 4 ore al massimo.
Se si procede con un allattamento misto oppure non si allatta è importante cominciare a pensare alla contraccezione sin da subito: non si può sapere, infatti, quando avverrà la prima ovulazione dopo il parto e inoltre un allattamento al seno, anche prolungato, può alterare la regolarità dei cicli mestruali.
A causa della riduzione degli estrogeni può verificarsi una secchezza vaginale e per questo il profilattico può risultare fastidioso e aumentare le irritazioni.
Una pillola anticoncezionale a basso dosaggio può rappresentare una valida alternativa e l’allattamento al seno non preclude la possibilità di assumerla. In questo caso, ad esempio, può essere utile una minipillola che non contiene estrogeni e non altera la qualità e la quantità del latte.
Le pillole miste di ultima generazione possono rappresentare una scelta corretta e sicura: gli effetti collaterali legati alla quantità di estrogeni sono minimizzati e anche quelli di tipo estetico, causati dai progestinici, sono sempre meno evidenti.
Ma anche il cerotto trans-dermico rappresenta una nuova opportunità contraccettiva scelta da un numero sempre maggiore di donne: recenti studi hanno dimostrato che i rischi di dimenticare la pillola sono piuttosto elevati e il cerotto può rappresentare una valida e sicura alternativa.
Il cerotto si applica una volta alla settimana per tre settimane e agisce rilasciando una adeguata quantità di ormoni ogni giorno, va applicato sulla pelle asciutta e priva di peli. Il risultato è assicurato: stessa efficacia della pillola tradizionale, ma una diversa abitudine che meglio si adatta alla nuova vita di coppia e personale.
I cambiamenti ormonali potrebbero causare secchezza e dolore vaginale soprattutto se si sta allattando. Per alleviare il dolore o il fastidio durante i rapporti sessuali si può usare un lubrificante, oppure fare un bagno caldo. Ma la cosa più importante è dedicarsi al sesso quando non si è troppo stanchi o ansiosi.