Il tumore al seno è il cancro più diffuso nelle donne - colpisce 1 donna su 8 - ed è la prima causa di mortalità per tumore nel sesso femminile, con un tasso di mortalità del 16 per cento di tutti i decessi per causa oncologica.
Grazie ai progressi della scienza, se il tumore al seno viene scoperto precocemente, si ha il 90% di possibilità di guarire: ecco perché controllarsi in maniera cadenzata, secondo le indicazioni che i medici danno, è davvero fondamentale. Può salvare la vita.
Oggi infatti, con i nuovi macchinari a disposizione si riescono a individuare anche le lesioni allo stadio ancora iniziale, quelle quindi di piccole dimensioni e di gradi di malignità ancora bassi.
Il tumore al seno è dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne e sebbene la causa precisa sia ancora sconosciuta sono stati evidenziati una serie di fattori di rischio:
La diagnosi precoce è, come dicevamo, l’arma più efficace per contrastare il tumore alla seno: grazie alle nuove tecniche diagnostiche, come ad esempio la risonanza magnetica mammaria, è possibile individuare lesioni anche millimetriche. Se il tumore rilevato ha una dimensione minore di un centimetro, le possibilità di guarirne sono pari al 90%.
I medici consigliano di iniziare a seguire un protocollo di diagnosi precoce sin dai trent’anni, sottoponendosi all’ecografia mammaria e alla visita senologica una volta all’alto. Superati i quarant’anni, invece, l’esame più opportuno è la mammografia, un esame radiografico che evidenzia la presenza di tumori mammari non ancora palpabili. E’ inoltre utile l'autopalpazione mensile al termine del ciclo mestruale.
All'eventuale identificazione di noduli o di formazioni sospette segue, normalmente, una biopsia cioè un prelievo di cellule tramite un ago inserito nel nodulo. Su queste cellule vengono effettuati gli esami necessari a definire la natura della malattia e le caratteristiche istologiche: in pratica è con questo esame che si può in via definitiva confermare o escludere la diagnosi di tumore.
Una volta diagnosticato il tumore, nella stragrande maggioranza dei casi si procede innanzitutto con un intervento chirurgico di rimozione delle cellule malate.
A seconda dello stadio della malattia, l’intervento sarà più o meno demolitivo. A seguito dell’intervento, la paziente verrà sottoposta alla radioterapia. I cicli di terapia durano qualche minuto per cinque giorni alla settimana, per cinque/sei settimane consecutive e servono a proteggere le cellule non asportate da chirurgo dalle recidive.
Ad ottobre, ogni anno, parte la Breast Cancer Campaign di The Estée Lauder Companies, che da 6 anni sostiene Fondazione AIRC e la Campagna Nastro Rosa. Come spiega l'AIRC il tumore al seno è la neoplasia più diffusa nel genere femminile, colpisce una donna su nove nell’arco della vita, con circa 53.000 nuove diagnosi in Italia solo nel 2019. Ma grazie ai costanti progressi della ricerca, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è aumentata fino all’87%. Tuttavia c’è ancora molto da fare per raggiungere il pieno obiettivo: curare tutte le donne. Per questo Fondazione AIRC ha scelto come simbolo della sua campagna un nastro rosa incompleto.