vaccino antinfluenzale 2024 2025 quando farlo e perche

Vaccino antinfluenzale 2024-2025, quando farlo e perché?

04/11/2024

E' partita la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2024-2025 e molti si staranno domandando se fare e quando fare il vaccino antinfluenzale: quando farlo, chi deve farlo, a chi rivolgersi e quali sono i possibili effetti collaterali della vaccinazione. Approfondiamo, in modo da poter prendere una decisione consapevole ed informata sia per noi che per i nostri bambini

Com'è il vaccino influenzale 2024-2025?

Come rende noto l'AIFA,

In considerazione della situazione epidemiologica relativa alla circolazione dei virus respiratori nella stagione 2024-2025, si raccomanda compatibilmente con la disponibilità di vaccino, di condurre le campagne di vaccinazione antinfluenzale regionali a partire dall’inizio di ottobre (40ma settimana dell’anno) e offrire la vaccinazione alle persone eligibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione o se riferiscono di aver già avuto uno o più episodi simil-influenzali. Questo può essere particolarmente importante se si tratta di una stagione influenzale tardiva o quando si presentano pazienti a rischio. Pertanto, la decisione di vaccinare dovrebbe tenere conto del livello di incidenza di ILI nella comunità, tenendo presente che la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente

Come ogni anno, i ceppi virali sono stati aggiornati secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), basate sulle caratteristiche antigeniche dei ceppi virali circolanti nell’ultima stagione.

Si deve fare il vaccino antinfluenzale nei bambini?

Ogni inverno quando puntuale arriva l’influenza stagionale, costringe a letto milioni di italiani e soprattutto i bambini. Sono indubbiamente i più piccoli ad essere i più colpiti dal virus dell’influenza, complici gli ambienti chiusi, superaffollati e spesso poco aerati delle scuole e un sistema immunitario ancora immaturo e particolarmente vulnerabile. Anche se devo dire che i miei bambini, soprattutto il piccolino, porta in casa virus che credevamo ormai estinti :-) e spesso ci ammaliamo anche noi.

Chi dovrebbe fare il vaccino antinfluenzale?

La Circolare raccomanda la vaccinazione antinfluenzale nella fascia di età 6 mesi - 6 anni, anche al fine di ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani.

E' raccomandato anche:

  • alle persone di età ≥ 6 anni e
  • alle donne in gravidanza e nel periodo “postpartum”,
  • ai familiari e contatti di soggetti a rischio.

Inoltre, al fine di facilitare la diagnosi differenziale nelle fasce d’età di maggiore rischio di malattia grave, la vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata e può essere offerta gratuitamente nella fascia d’età 60-64 anni.

La vaccinazione è, inoltre, fortemente raccomandata per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, che operano a contatto con i pazienti, e per gli anziani istituzionalizzati in strutture residenziali o di lungodegenza.

Per la stragrande maggioranza dei bambini italiani, quindi, non esiste una raccomandazione alla vaccinazione e ogni mamma potrà fare la sua scelta sulla base della propria esperienza e chiedendo eventualmente consiglio al pediatra. Inoltre il vaccino non è indicato per bambini con meno di sei mesi perché non esistono trial clinici adeguati per valutare la sicurezza e l'efficacia del farmaco.

Come si fa il vaccino?

Chiedete innanzitutto al vostro pediatra di fiducia cosa ne pensa del vaccino e se lo consiglia ai vostri figli. In genere se è il primo anno che vaccinate i bambini che hanno meno di 9 anni potrebbero dover fare due dosi a distanza di un mese l'una dall'altra, mentre se ne fa una sola se è sono stati vaccinati nelle stagioni passate. Per gli adulti e i bambini più grandi è sufficiente una sola dose.

Esiste anche un vaccino antinfluenzale spray nasale che può essere somministrato dai 2 anni di età.

Quali sono gli effetti collaterali del vaccino antinfluenzale?

Le case farmaceutiche utilizzano i ceppi virali individuati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, ogni anno, fa un’attenta valutazione dei virus in circolazione.

Il monitoraggio dei virus non viene mai interrotto perché essi hanno la straordinaria capacità di mutare continuamente e di riuscire, quindi, ad ingannare anche un sistema immunitario che l’anno prima si è già ammalato di influenza.

Il vaccino viene realizzato inserendo nel composto il virus reso inattivo oppure utilizzando solo piccole parti del virus (vaccini split o vaccini a sub unità) per riuscire a stimolare la risposta del sistema immunitario.

Il vaccino immunizza solo da quel preciso virus e non da tutti gli altri virus che normalmente circolano durante l’inverno. Ecco perché può capitare che, pur essendosi vaccinati, ci si ammali di malattie da raffreddamento o di quelle causate da virus para-infuenzali.

Dopo il vaccino possono presentarsi degli effetti collaterali, in genere di breve durata e bassa intensità, come:

  • febbricola;
  • rossore e fastidio nel punto di iniezione:
  • qualche dolore.

Tuttavia la stragrande maggioranza delle persone non ha alcun fastidio dopo la vaccinazione.

Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a:

  • Lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età).
  • Soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose o una reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino (da “Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni” NIV-ISSMinistero della Salute).
  • Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta

Quando fare il vaccino antinfluenzale?

Generalmente la campagna antinlfuenzale inizia ad ottobre, trova il suo apice a novembre, ma prosegue per tutta la durata della stagione influenzale, quindi c'è tempo per vaccinarsi anche a gennaio inoltrato. Naturalmente se si decide di fare il vaccino è consigliabile farlo quanto prima, non appena il medico vi dirà che le dosi sono disponibili in farmacia o presso la Asl, anche perché gli anticorpi impiegano circa due settimane per entrare in azione e quindi è bene tener conto di questo intervallo per assicurarsi la massima protezione.

Bibliografia e fonti

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.