La dilatazione dell'utero (o della cervice) è uno degli indicatori dell'andamento del travaglio e delle varie fasi del parto.
La cervice si deve dilatare al punto tale da permettere il passaggio del bambino attraverso il canale del parto. A dilatazione completa utero e vagina saranno un tutt'uno perché le fibre muscolari uterine si stirano completamente e l'utero appiattirà sulla parete vaginale Ciò vuol dire che la cervice, durante il travaglio passerà da un'apertura di circa mezzo centimetro a 10 centimetri (dilatazione completa).
Questo processo di dilatazione avviene nelle prime fasi del travaglio: il periodo prodromico e quello dilatante.
Il sacco amniotico
A volte quando la dilatazione è all'inizio i medici decidono di praticare una amnioressi, cioè la rottura del sacco amniotico, in modo favorire le contrazioni e la dilatazione. In ogni caso se la dilatazione è completa e il sacco amniotico è ancora integro sarà necessario rompendo artificialmente per aiutare il bambino a cominciare la sua discesa.
Se la dilatazione dell'utero durante il parto rallenta
Dopo la rottura del sacco amniotico il collo dell'utero deve progressivamente dilatarsi fino alla fase espulsiva. Se dopo tre ore dalla rottura del sacco l'utero non si dilata almeno di un centimetro ogni ora si procede con la somministrazione dell'ossitocina, si tratta di un ormone sintetico che accelera il travaglio.