Frequentare il corso di preparazione al parto può rivelarsi una scelta utile per la futura mamma e anche per il futuro papà, che potrebbe decidere di accompagnare la propria compagna non soltanto per starle vicino nel corso degli esercizi di respirazione o di streching, ma anche per condividere con lei l’esperienza di un “avvicinamento” al momento del parto e della nascita.
I corsi pre-parto vengono gestiti generalmente da diverse figure professionali di riferimento (non solo ostetrica, dunque, ma spesso intervengono anche pediatra, assistente sociale, psicologo) e offrono preziose informazioni circa il decorso della gravidanza, le tecniche di respirazione e di gestione del dolore, utili consigli di puericultura che potranno rivelarsi preziosi nei giorni immediatamente successivi alla nascita e anche delle indicazioni circa l’allattamento.
Inoltre offrono la possibilità di conoscere altre mamme e confrontarsi con loro esorcizzando paure e timori.
Un tempo le donne vivevano la gravidanza e il parto all’interno di nuclei familiari allargati, venivano aiutate da altre donne (mamme, nonne, vicine) e di certo l’esperienza della maternità non veniva vissuta in solitudine e senza informazioni o opportunità di confronto.
In quest’ottica la partecipazione ad un corso di preparazione al parto può essere vissuta come un momento per incontrare altre donne che stanno affrontando lo stesso percorso, che hanno le stesse paure, insicurezze e dubbi e magari per fare amicizie nuove, che potrebbero durare anche dopo la nascita dei bambini.
In genere i corsi durano una decina di sedute e vengono organizzati gratuitamente sia da associazioni di volontariato attive sul territorio che dalle ASL cittadine con specialisti come psicologi e ostetriche.
Per questo è consigliabile informarsi per tempo ricordando che in genere si inizia intorno al sesto/settimo mese di gravidanza.
Le tecniche per favorire un approccio al travaglio e al parto più consapevole e rilassato sono numerose, la più diffusa è il training autogeno che si basa sull’apprendimento di tecniche di autosuggestione e respirazione che allentano la tensione fisica e quella emotiva.
Imparare a respirare (Rebirthing) può rivelarsi essenziale per la gestione delle varie fasi del travaglio: inspirando ed espirando correttamente è possibile abbreviare la durata del travaglio, mantenere la concentrazione sulle contrazioni e sulle spinte e attuare una adeguata ed efficace fase di rilassamento nelle pause.
Ma anche altre tecniche possono rivelarsi utili.
Ad esempio lo stretching, che aiuta a mantenere elasticità dei muscoli e che permette, attraverso un allungamento consapevole delle strutture muscolari, di raggiungere un certo grado di rilassamento psicofisico; oppure lo yoga che insegna l’arte del pranayama (il controllo ritmico del respiro) che aiuta a recuperare energia e a raggiungere un elevato grado di concentrazione e rilassamento.