Guerre, disastri: come parlarne ai bambini?

25/03/2015

parlare ai bambini bigCome parlare ai bambini delle tragedie? Catastrofi naturali, attacchi terroristici, disastri ed emergenze: spesso i bambini si trovano spauriti e indifesi di fronte alla televisione e ai media che raccontano di grandi tragedie. E i genitori si domandano se il bambino possa capire, se sia pronto, se non sia meglio parlargli di ciò che accade apertamente.

Gli esperti della Mayo Clinic statunitense consigliano ai genitori di parlare in modo diretto con i bambini di tragedia e catastrofi perché è molto probabile che in ogni caso ne verranno a conoscenza da qualcun altro. Parlare con lui può aiutarlo a capire cosa sia successo, sentirsi al sicuro, porre domande ed essere rassicurato.

Ecco qualche consiglio valido per tutti

  • Non bisogna forzare il bambino a parlare, ma create una situazione tranquilla che favorisca la conversazione.

  • Quando si parla di questi temi meglio dire la verità ma senza soffermarsi su dettagli inutili, non speculare o esagerare.

  • Ascoltate attentamente il vostro bambino, raccogliete le sue domande e prendetevi il tempo necessario per fornire informazioni e risposte accurate.

  • Se il bambino ripete la stessa domanda più volte vuol dire che ha bisogno di essere particolarmente rassicurato proprio su quel punto.

  • Rassicurare il bambino sulla sua sicurezza. I bambini tendono a trasferire gli eventi nella loro sfera personale. Ad esempio se è accaduta una tragedia in una scuola rassicuratelo che lui è al sicuro.

  • Limitare esposizione mediatica.

  • Non date colpe. Se la tragedia è stata causata dalla violenza umana o da un errore, fate attenzione a non dare la colpa ad un gruppo culturale, razziale o etnico, o alle persone che hanno malattie mentali.

Se l’evento tragico ha colpito voi direttamente, il bambino potrebbe manifestare un’ampia varietà di reazioni. I bambini in età prescolare ad esempio potrebbero diventare più attaccati ai genitori, imitare le vostre emozioni, regredire su certe tappe dello sviluppo come succhiarsi il pollice o fare la pipì a letto. Siate comprensivi.

I bambini delle scuole medie elementari e medie potrebbero avere incubi o altri disturbi del sonno. Potrebbero avere paura di andare a scuola, avere problemi dell’attenzione e nella concentrazione e diventare aggressivi senza un motivo.

I ragazzi più grandi potrebbero negare di essere sconvolti, ostentare indifferenza. Ma potrebbero poi lamentare disturbi fisici, dolori, mal di testa, e diventare ostili e più ribelli.

Si tratta di reazioni normali. Tuttavia, se il bambino continua a manifestare questi comportamenti per più di due-quattro settimane è meglio chiedere il parere di uno specialista.

 

Per approfondire

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.