Come parlare ai bambini delle tragedie? Catastrofi naturali, attacchi terroristici, disastri ed emergenze: spesso i bambini si trovano spauriti e indifesi di fronte alla televisione e ai media che raccontano di grandi tragedie. E i genitori si domandano se il bambino possa capire, se sia pronto, se non sia meglio parlargli di ciò che accade apertamente.
Gli esperti della Mayo Clinic statunitense consigliano ai genitori di parlare in modo diretto con i bambini di tragedia e catastrofi perché è molto probabile che in ogni caso ne verranno a conoscenza da qualcun altro. Parlare con lui può aiutarlo a capire cosa sia successo, sentirsi al sicuro, porre domande ed essere rassicurato.
Ecco qualche consiglio valido per tutti
Se l’evento tragico ha colpito voi direttamente, il bambino potrebbe manifestare un’ampia varietà di reazioni. I bambini in età prescolare ad esempio potrebbero diventare più attaccati ai genitori, imitare le vostre emozioni, regredire su certe tappe dello sviluppo come succhiarsi il pollice o fare la pipì a letto. Siate comprensivi.
I bambini delle scuole medie elementari e medie potrebbero avere incubi o altri disturbi del sonno. Potrebbero avere paura di andare a scuola, avere problemi dell’attenzione e nella concentrazione e diventare aggressivi senza un motivo.
I ragazzi più grandi potrebbero negare di essere sconvolti, ostentare indifferenza. Ma potrebbero poi lamentare disturbi fisici, dolori, mal di testa, e diventare ostili e più ribelli.
Si tratta di reazioni normali. Tuttavia, se il bambino continua a manifestare questi comportamenti per più di due-quattro settimane è meglio chiedere il parere di uno specialista.
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