cos e la placenta e a cosa serve in gravidanza

Cos'è la placenta e a cosa serve in gravidanza

14/01/2025

La placenta svolge un ruolo fondamentale nella gravidanza, si tratta di un vero e proprio organo che si sviluppa all’interno dell’utero e che subisce diverse modifiche man mano che il feto cresce.

Cos'è la placenta?

E’ un organo deciduo, quindi temporaneo, che rappresenta il legame tra mamma e bambino e non solo per il compito che svolge di nutrimento e protezione del feto, ma anche perché è formata da una parte di tessuti provenienti dall'endometrio uterino e dall’altra parte dai villi coriali, ossia dei prolungamenti generati dallo strato esterno delle cellule embrionali.

La placenta è collegata al bambino tramite il cordone ombelicale e viene poi espulsa al termine del parto nella fase chiamata secondamento.

A cosa serve la placenta?

La placenta ha il compito di portare ossigeno e sostanze nutritive al feto, filtrando le sostanze tossiche o nocive e riducendo al minimo – attraverso la presenza dei villi coriali - la distanza tra sangue materno e fetale.

    Quali sono i problemi più comuni alla placenta?

    Esistono diversi fattori che influiscono sulla salute della placenta:

    • L'età materna: alcuni problemi placentari sono più comuni nelle donne che hanno superato i quarant’anni
    • La pressione alta: avere una pressione sanguigna troppo alta, può alterare lo stato di salute della placenta
    • La gravidanza multipla: in caso di gravidanze gemellari il rischio di che la placenta sviluppi dei problemi aumenta
    • Intervento chirurgici pregressi all’utero, come ad esempio un precedente cesareo
    • L’abuso di sostanze: anche la placenta risente del consumo di droga e alcol

    Le anomalie della placenta

    Durante la gravidanza, i problemi più comuni legati alla placenta sono il distacco, la placenta previa e placenta accreta.

    • Distacco di placenta: Consiste nel distacco di una parte o di tutta la placenta dalla sua sede d’impianto, senza che abbiano in alcun modo avuto inizio le contrazioni uterine. Il distacco di placenta porta ovviamente problemi di ossigenazione e nutrimento e spesso richiede un parto prematuro.
    • Placenta accreta (o placenta aderente): si tratta di un difetto di aderenza della placenta, che può provocare un'emorragia alla donna dopo il parto. In questo caso la placenta è eccessivamente aderente all'utero e quindi non si riesce a staccare o si stacca solo in parte. Questo mancato distacco determina un'emorragia anche di notevole entità e richiede un intervento chirurgico per rimuovere la placenta. Si verifica in circa 1 gravidanza su 2500.
    • Placenta previa: è considerata una delle emergenze ostetriche del terzo trimestre di gravidanza. In pratica, la placenta si inserisce nella parte bassa dell’utero impedendo o rendendo dunque complicata la fuoriuscita del bambino.

    Che vuol dire placenta bassa in gravidanza?

    Si parla di placenta bassa quando la placenta si impianta nella parte inferiore dell'utero, vicino o sopra il collo dell'utero (cervice). In molti casi, la situazione si risolve spontaneamente man mano che la gravidanza avanza perché l'utero si espande e la placenta tende a spostarsi verso l'alto. Se, invece, la placenta restasse in posizione bassa, potrebbero verificarsi comportare complicazioni, come il rischio di sanguinamento o difficoltà durante il parto.

    Quando la placenta copre completamente o parzialmente il collo dell'utero, si parla di placenta previa, una forma più grave di placenta bassa.

    I sintomi più comuni associati alla placenta bassa sono sanguinamenti vaginali indolori, in particolare durante il terzo trimestre, o contrazioni premature. Ma c'è da dire che in molti casi non si presentano sintomi evidenti e il problema viene scoperto durante una normale ecografia di routine.

    Cosa fare?

    La maggior parte dei problemi placentari non può essere curata direttamente ma è possibile adottare alcune misure per promuovere una gravidanza sana come farsi visitare costantemente dal proprio ginecologo ed evitare di fumare e consumare droghe o alcol. Nei casi di placenta previa può essere consigliato il riposo a letto.

    E’ bene inoltre, rivolgersi immediatamente al proprio ginecologo qualora si verifichino durante la gravidanza sintomi come sanguinamento vaginale, dolore addominale, forte dolore alla schiena e contrazioni uterine.

    Bibliografia e fonti

    Mayo Clinic

     

    capriati bw square
    Francesca Capriati
    Giornalista
    Mamma blogger
    Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.