Il miele è un alimento innanzitutto sano: arriva sulle nostre tavole senza aver subìto manipolazione industriale o chimica. Il miele nasce solo grazie al sapiente e certosino lavoro delle api e per questo vanta una salubrità e una naturalezza senza eguali. Ma quale miele per bimbi scegliere e quando darglielo?
Personalmente adoro il miele e lo uso, in inverno per i miei bambini. Ne sciolgo un cucchiaino nel latte la mattina, e quando hanno mal di gola o la tosse gliene do un cucchiaino allungato con qualche goccia di latte tiepido. E' un rimedio naturale che uso anche per me stessa. Ma leggiamo spesso che il miele non va dato ai bambini piccoli e che può essere pericoloso, allora cerchiamo di capirne di più.
Dal punto di vista nutrizionale il miele è formato essenzialmente da zuccheri, soprattutto fruttosio, ed è un alimento estremamente energetico: l’apporto energetico del miele è di circa 320 calorie ogni 100 grammi. Mangiare un cucchiaino di miele, quindi, regala una immediata sferzata di energia e apporta all’organismo calorie subito disponibili.
Il miele è, inoltre, un alimento estremamente digeribile e facilmente assimilabile dall’organismo.
Dal momento che è ricchissimo di zuccheri e offre energia e calorie immediatamente spendibili, il miele è estremamente indicato per gli atleti che si accingono a gareggiare o a impegnarsi in un allenamento particolarmente duro (ma anche dopo un allenamento per recuperare energie), ma anche per malati che soffrono di stati di malnutrizione e carenze nutrizionali.
Il miele può dare energia in un momento di particolare impegno mentale perché l’energia e le calorie apportate forniscono 'carburante' anche al cervello. Inoltre può dare sostegno a un bambino influenzato che soffre di inappetenza e può offrire interessanti benefici in caso di tosse, raffreddore, mal di gola.
Il tradizionale cucchiaino di miele sciolto nel latte caldo dona sollievo dal mal di gola, allevia la tosse e dona energia se il bambino è a stomaco vuoto.
Anche uno studio condotto da Roberto Barale, dell’Università di Pisa ha mostrato come il miele, soprattutto la melata di abete e il miele di castagno ed eucalipto, abbia interessanti capacità di combattere infiammazioni alla gola e alla bocca grazie alla sua azione antimicrobica e antibatterica. Inoltre è efficace per il trattamento di agenti patogeni estremamente pericolosi e diffusi, come lo Staphylococcus aureus, la Pseudomanas aerunginosa e l’Helicobacter.
Il miele può essere anche utilizzato per alleviare la tosse notturna. A confermarlo è uno studio condotto presso la Pennsylvania State University che ha comparato l’azione di diversi tipi di miele su bambini colpiti da tosse notturna che non veniva curati con farmaci sedativi della tosse.
Infine il miele può offrire sollievo anche nel trattamento della sinusite cronica. Lo hanno scoperto alcuni ricercatori canadesi dell’Università di Ottawa che confermano che il miele può rappresentare una valida cura topica per uccidere i batteri responsabili della sinusite, anche quelli resistenti ai farmaci.
Personalmente non ho mai posto molta attenzione a quanti mesi avessero i miei bambini quando ho cominciato a dare loro il miele. Di certo ho evitato di darglielo quando erano neonati, i consiglio è sempre quello di aspettare l'anno di vita per cominciare a farglielo assaggiare.
Al bambino piccolo lo mettevo nel biberon di latte del mattino, mentre a quello grande un cucchiaino nella tazza di latte della prima colazione. Quando si sono fatti più grandi ho smesso di usarlo quotidianamente, anche perché è molto calorico, e mi sono limitata ad usarlo solo in caso di mal di gola o tosse stizzosa.
Perché allora, nonostante le tante evidenze scientifiche che confermano i benefici del miele, leggiamo spesso che non bisegnerebbe darlo ai bambini? Potremmo sintetizzare così i possibili danni causati dal miele:
Discorso a parte, e molto serio, per quanto riguarda il botulismo. Premettiamo che le api sono ghiotte delle spore di botulino quindi il miele può contenerne. Se l'organismo di un individuo adulto è perfettamente in grado di respingere le spore del botulino, diverso è ciò che accade nell'organismo di un bambino di età inferiore ad un anno. La sua flora intestinale è ancora immatura e potrebbe non essere capace di respingere le spore. La conseguenza sarebbe il botulismo infantile, Il botulismo infantile, cioè un’intossicazione che interessa i bambini dagli 0 ai 12 mesi che potrebbe provocare anche la paralisi polmonare e quindi la morte per soffocamento.
Per questa ragione il Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo ha sconsigliato vivamente ai genitori di somministrare miele ai bambini che hanno meno di 12 mesi di età.
Sin dall’antichità il miele veniva utilizzato nel trattamento di alcune patologie. In Francia, presso l’ospedale di Limoges, l’equipe di Bernard Descottes utilizza dal 1984 il miele per favorire i processi di cicatrizzazione e per curare le piaghe. Secondo lo studioso francese, il miele riesce a velocizzare di due volte il processo di cicatrizzazione grazie alle sue proprietà antisettiche e cicatrizzanti.