Da dove vengono zucchine e pomodori? E come si coltivano basilico e fragole? Domande che sentiamo spesso porre dai bambini e che rivelano un interesse naturale e quasi atavico verso la terra e i suoi prodotti. E forse proprio per questo è in crescita il fenomeno dell'orto a scuola. Sono sempre più numerose, infatti, le scuole italiane che hanno introdotto nell’ambito della loro programmazione ore dedicate alla coltivazione e alla creazione di veri e propri orti scolastici.
A Milano, ad esempio, il progetto “Orto in classe” trova sempre maggiori sostenitori: consiste in una serie di laboratori per le scuole primarie e dell’infanzia che consentono ai bambini di seminare delle piantine.
E Slow Food ha da tempo lanciato il progetto degli Orti Slow Food.
Non c’è dubbio che permettere ai bambini di entrare a contatto diretto con la terra favorisce benessere mentale e fisico, ma li aiuta anche a capire da dove nascono gli ortaggi e la frutta e quali valori nutritivi abbiano.
Alcuni studi hanno mostrato che seguire e curare l’orto migliora la conoscenza dei bambini sui temi dell’ambiente e della sostenibilità oltre che aiutarli a affinare il gusto e a capire quanto sia importante una sana alimentazione.
Realizzare un orto scolastico è un modo per imparare. Significa coltivare saperi e tradizioni, significa conoscere gli esseri viventi e farne esperienza diretta, comprendere il funzionamento di una comunità l’importanza di tutelare dei beni comuni.È un modo per applicare le numerose discipline apprese tra i banchi, per interagire in modo nuovo con gli adulti e con i compagni condividendo obiettivi, metodi e gesti.
Non è necessario avere a disposizione un grande terreno: le piantine possono essere sistemate anche sul terrazzo in cassette della frutta e verdura riempite di terra o in vasi più o meno grandi. Se avete bisogno di un aiuto potete chiedere alla Coldiretti della vostra città che sarà certamente lieta di supportarvi e darvi consigli.
Scegliete piantine semplici da coltivare e di stagione.
In 500 scuole d'Italia l'orto a scuola è inserito nel progetto "Orto in condotta" di Slow Food: dal 2004 l’Orto in Condotta prevede percorsi formativi per gli insegnanti, attività di educazione alimentare e del gusto e di educazione ambientale per gli studenti e seminari per genitori e nonni ortolani. Insieme agli studenti, gli insegnanti, i genitori, i nonni e i produttori locali sono gli attori del progetto, costituendo la comunità dell’apprendimento per la trasmissione alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente.
La prima ad introdurre in modo strutturato l’orto a scuola fu nel 1927 Giuseppina Pizzigoni, educatrice milanese che aprì una nuova scuola dove orto e giardino erano accessibili dai bambini. La scuola è aperta ancora oggi e conta 22mila metri quadrati di area verde con orti e animali e dove coltivare la terra è una parte integrante del percorso educativo.