Il rientro a scuola può provocare nel bambino un gran numero di emozioni diverse. Ma se pensiamo a loro, ai piccoli, e ci mettiamo nei loro panni possiamo certamente domandarci come vivono i bambini il primo giorno di scuola.
Certamente dopo le vacanze tornare sui banchi per tante ore non deve essere bello, nè desiderabile. Per qualcuno ritrovare i propri compagni ed un ambiente così conosciuto e per certi versi rassicurante può essere un momento da vivere con serenità, per qualcun'altro meno.
Di certo noi genitori abbiamo il compito di ascoltare i nostri bambini, metterci nei loro panni e sostenerli nelle difficoltà, aiutandoli a gestire le emozioni negative e le paure, stimolandoli a riconoscere sempre gli aspetti positivi degli eventi della vita.
La Prof.ssa Grazia Aloi, Specialista in Psicologia e Psicoterapia e Sessuologia, spiega come aiutare i piccoli in questa delicata fase, partendo proprio dall’osservazione delle loro emozioni.
Osservare il comportamento con la propria personale sensibilità è importante. Chi è già stato a scuola sa già che cos'è, ne ha già una idea dovuta alla propria esperienza, mentre chi l'affronta per la prima volta ha in più l'ansia del non sapere che cosa sia e, quindi, c'è molto più spazio per emozioni correlate allo stress dell'evento nuovo e sconosciuto.
In ogni caso, lo stress dell'attesa è notevole per ogni bambino, stress che si aggiunge a quello legato alla perdita di una gran parte del tempo, che durante le vacanze, ha dedicato al gioco.
Senza dubbio la Prof.ssa Aloi ritiene fondamentale il ruolo del genitore in questa particolare fase di crescita ‘emotiva’ del bambino.
Genitori e insegnanti dovranno essere complici nel far capire all’alunno cos’è la scuola e il perché lui ci debba obbligatoriamente andare:
la scuola, di per sé, non è luogo né di sofferenza né di divertimento, ma è luogo di apprendimento e di incontro, che ha una durata nell'arco della giornata (a volte purtroppo elevata) e che poi si ritorna a casa tra le proprie cose.