Anni fa, quando si usavano solo i ciripà, il momento dello spannolinamento arrivava molto prima rispetto ad oggi. L’avvento dei pannolini usa e getta ha spinto le mamme a posticipare il momento del vasino, in attesa che sia il bambino a mostrarsi più che pronto per questo grande cambiamento. D’altronde uno dei vantaggi dell’uso dei pannolini lavabili, tornati in auge sull’onda dell’impegno ecologista, è proprio quello di riuscire a togliere il pannolino prima del solito. Ma quando togliere il pannolino? Quando capiamo che è arrivato il momento per provarci davvero?
Ogni mamma sa, per suo istinto, quando il bambino è pronto per lo spannolinamento e per sperimentare il vasino: i bambini amano imitare i grandi, magari sono curiosi e osservano il fratellino più grande che va in bagno e vogliono fare lo stesso, oppure cominciamo a trovare il pannolino asciutto e il nostro bimbo ci dice chiaramente “cacca” o “pipi”.
Ci sono alcuni segnali che una mamma può osservare per capire se il bambino è pronto per lo spannolinamento. Eccone alcuni:
Gli esperti generalmente dicono che prima dei due anni sia impossibile per il bambino avere il controllo dello sfintere, ma per ogni bambino il momento di abbandonare il pannolino è soggettivo e i genitori devono ricordare che non è una gara a chi fa prima, ma una fase estremamente delicata che va vissuta con serenità e accoglienza.
Secondo Steve Hodges, urologo pediatrico della Wake Forest University, i bambini sotto i 3 anni non dovrebbero essere avviati forzatamente allo spannolinamento, perché spingerli ad anticipare i loro tempi di sviluppo aumenterebbe il rischio che, negli anni successivi compaiano problemi all’apparato urinario ed enuresi.
Secondo Hodges un bambino può essere considerato pronto se:
Qualche mamma comincia ad andare in difficoltà quando passano alcune settimane e il bambino continua a fare la pipì dappertutto e si rifiuta di sedersi sul vasino. Spesso leggiamo che bastano 3 giorni o poco più per passare dal pannolino al vasino, ma per qualche bambino questa fase può non essere così semplice.
La regola di base è non avere fretta, mantenere la pazienza e se le cose non stanno procedendo bene sospendere per qualche giono e poi riprovare.
Ricordiamo che togliere il pannolino della notte può essere più difficile: possiamo cominciare quando ci accorgiamo che al risveglio il pannolino è asciutto e magari far indossare per qualche tempo delle mutandine assorbenti. E anche in questo caso: non avere fretta, possono volerci anche parecchi mesi prima che il piccolo riesca a dormire tutta la notte senza bagnarsi.
Come spiega Elena Bozzola, consigliera della Società Italiana di Pediatria, "l’addio al pannolino non è una gara, né una sfida, ma un traguardo di crescita che il bambino raggiunge quando è veramente pronto. Non può quindi essere un passaggio deciso a tavolino, da realizzare in una manciata di giorni. Il passaggio da pannolino a mutandina va vissuto con serenità e pazienza".
I bambini non amano dover interrompere le loro attività quotidiane per andare in bagno e imparano a rimandare e trattenere cacca e pipì. Si tratta di un’abitudine rischiosa per la salute che può compromettere la salute della vescica e dello sfintere, nonché favorire la formazione di infezioni batteriche. Secondo l’esperto le visite mediche legate alla stipsi nei bambini sono raddoppiate nell’ultimo decennio e le visite in ospedale sono quadruplicate, l’8% delle bambine ha avuto un’infezione alle vie urinarie a 5 anni e cinque milioni di bambini negli Stati Uniti bagnano il letto dai 5 ai 7 anni.
Si tratta di numeri sottostimati, precisa Hodges: molti genitori credono che i problemi legati alla stipsi e all’enuresi siano normali e quindi non si rivolgono al medico.
Ma quale sarebbe la ragione per cui i bambini avviati precocemente al vasino sono maggiormente esposti al rischio di problemi di incontinenza e stipsi? Secondo l’urologo perché a due anni non sono pronti e vengono costretti per mesi e mesi a dover decidere da soli quando fare cacca e pipi, prima che siano abbastanza maturi da capire importanza di andare in bagno quando se ne sente il bisogno.