quanta acqua devono bere i bambini

Quanta acqua devono bere i bambini

22/07/2020

L'acqua è la cosa migliore che potete dare da bere ai vostri figli ma come si fa a convincerli a bere e quanta acqua devono bere i bambini? Come si fa a fargli mandar giù della semplice acqua mentre tutti gli altri intorno bevono succhi di frutta o bibite zuccherate?

I bambini bevono troppo poco

Uno studio condotto ad Harvard ha evidenziato che i giovanissimi non bevono acqua a sufficienza. Lo studio ha esaminato campioni di urina di ragazzini di età compresa tra 6 e 19 anni misurando l’osomolalità urinaria, un valore che serve a valutare il bilancio idrico dell’organismo e la capacità di produrre le urine. Ebbene i risultati hanno mostrato che la metà dei ragazzini non aveva un livello di idratazione sufficiente. La fotografia scattata dai ricercatori americani ha permesso anche di fare alcune valutazioni generali, come ad esempio che i maschi bevono il 76% in meno delle ragazze.

Bere acqua a sufficienza è fondamentale per evitare il rischio di disidratazione. Un fenomeno che può influire negativamente sui processi psicologici, sulla circolazione, su metabolismo e sulla regolazione termica, ha spiegato l’autrice dell’indagine, Erica Kenney della Harvard Chan School.

E’ quindi molto importante, suggerisce la studiosa, aumentare il grado di informazione relativa all’importanza della corretta idratazione, sia presso i genitori che presso gli stessi giovani.

Cosa succede se i bambini bevono poco?

Sette bambini su dieci non bevono a sufficienza e il risultato è che ne risente anche il rendimento scolastico. I dati, infatti, mostrano che le loro prestazioni cognitive rallentano del 14% rispetto ai compagni che bevono di più.
A fotografare la situazione è uno studio condotto dalla Società italiana di medicina generale (Simg) e Nutrition Foundation of Italy (Nfi) su duemila persone, sia adulti che bambini. Il dato principale che emerge è che nessuno beve quanto dovrebbe. Gli esperti ci dicono che dovremmo bere almeno due litri di liquidi al giorno, ma la quantità media di liquidi introdotti dagli italiani supera di poco il litro.

E il rischio di disidratazione è alto soprattutto per i bambini. Troppo spesso arrivano a scuola già disidratati, a causa di una prima colazione povera e frettolosa. E il risultato è anche un peggioramento delle performance scolastiche.

Le conseguenze della disidratazione possono essere varie:

  • mancanza di sonno,
  • pelle secca,
  • ipotensione,
  • mal di testa,
  • irritabilità,
  • scarse performance cognitive,
  • tachicardia.

Perché l'acqua è importante

Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale), spiega:

L'acqua è elemento essenziale per via delle numerose funzioni che svolge nell'organismo: regola la temperatura corporea, elimina le tossine, aiuta il corpo ad assorbire i nutrienti, trasforma il cibo in energia, trasporta l'ossigeno e i nutrienti alle cellule. Una corretta idratazione - sottolinea - garantisce anche un adeguato apporto di sali minerali, disciolti nell'acqua di fonte. Per tutti questi motivi, una corretta alimentazione prevede l'assunzione di acqua tutti i giorni, a qualunque età

Quanto bisogna bere?

Risponde Leo Venturelli, pediatra della Sipps:

La quantità di acqua assunta dipende dall'età del bambino, dalla dieta giornaliera, ma anche da fattori esterni come malattie (con la febbre è necessario bere di più, perché il corpo aumenta la traspirazione), l'attività fisica, la temperatura ambientale (ambienti caldi fanno traspirare di più e questo implica la necessità di una maggiore idratazione)". I pediatri Sipps hanno quindi tracciato uno schema orientativo dei liquidi complessivi di cui un bambino ha bisogno a seconda della età, come acqua da bere, oltre a quella contenuta negli alimenti: un litro e 100 ml per i bambini dai 4 ai 10 anni e un litro e mezzo/due per gli adolescenti.

Andrea Vania, dirigente di I livello e responsabile del Centro di dietologia e nutrizione pediatrica del Dipartimento di pediatria Sapienza Università di Roma, aggiunge:

Ci sono meccanismi che regolano la sete. Il nostro organismo possiede un sistema di autocontrollo della sete che ha la sua centralina nell'ipotalamo, una ghiandola del cervello. Il bambino piccolo, però, come la persona anziana, non ha un efficace sistema di autoregolazione e per questo è importante offrirgli da bere spesso, anche se non lo chiede spontaneamente

Come capire che il bambino deve bere

Ci sono delle spie che aiutano un genitore a capire che il bambino ha necessità di bere:

  • mal di testa,
  • nausea,
  • crampi muscolari,
  • sensazione di freddo,
  • urine concentrate e giallo scuro

sono tutti segnali che possono indicare uno stato di disidratazione.

Di Mauro precisa che queste situazioni si verificano maggiormente in coincidenza con caldo eccessivo nell'ambiente o durante l'estate, in occasione di un esercizio fisico di un certo impegno e per stati febbrili. Per questo i genitori devono attuare una serie di accorgimenti per invogliare il bambino a bere: dall'uso di bicchieri colorati alla trasformazione del bere in un gioco, fino a insegnare al bambino a servirsi da bere per conto proprio. E per tutti, genitori e insegnanti, l'impegno di dare il buon esempio bevendo spesso durante la giornata o portando con sé una bottiglia di acqua ogni volta che si esce.

Quale acqua dare ai bambini

Dall'anno di vita in poi sono indicate le acque minerali o di fonte con un residuo fisso 500-1500 mg/L, che garantiscono un apporto corretto di calcio. Leggere attentamente le etichette permette di conoscere il residuo fisso oltre al contenuto di sodio, potassio, calcio, fluoro, ferro, magnesio e bicarbonato.

Particolare attenzione poi deve essere rivolta al bambino quando svolge un'attività fisica, che comporta la perdita di molti liquidi: è necessario incentivarlo a bere prima, durante e dopo. Ma non servono sali minerali e drink zuccherati: la semplice acqua, a temperatura ambiente, e una alimentazione sana, ricca in frutta e verdura, è sufficiente alla idratazione di un 'giovane atleta'.

Energy drink? Anche no!

I pediatri della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) hanno presentato un documento con le “otto regole d’oro del saper bere”, per salvaguardare la salute dei più piccoli.

Innanzitutto è importante che i bambini bevano per lo più acqua, che è indispensabile per mantenere una corretta idratazione.

Quando ai succhi di frutta e agli energy drink, vanno limitati: i primi perché spesso contengono troppi zuccheri e ben poca frutta, i secondi perché sono ricchi di caffeina.

Ma ecco le otto regole d’oro del saper bere:

  1. Idratarsi. I bambini devono assumere ogni giorno una quantità di liquidi che permetta di mantenere l’idratazione ottimale.
  2. Bere soprattutto acqua.
  3. Quando si scelgono bevande diverse dall’acqua, come succhi di frutta, bevande zuccherate, latte, bisogna tener conto che oltre ad idratare forniscono anche nutrienti e calorie.
  4. Leggere sempre l’etichetta delle bevande. In questo modo si può sapere quali sono i nutrienti contenuti nella bibita e quante calorie sta assumendo il bambino.
  5. Concedere al bambino di bere in quantità moderata bevande analcoliche che non siano acqua, senza, però, proibirle.
  6. Bilanciare l’apporto di calorie con il consumo di energia. Il consumo delle bevande caloriche deve tenere conto dei fabbisogni energetici del bambino.
  7. Le bevande con dolcificanti sono adatte ai bambini che hanno problemi di diabete e in alcuni casi di obesità.
  8. Vietare gli energy drink perché contengono troppa caffeina.
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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.