udito del bambino come si sviluppa

Udito del bambino: come si sviluppa

31/01/2024

L'udito del bambino si sviluppa già nella vita prenatale: in questo periodo, sebbene le informazioni che giungono al feto siano incomplete, la corteccia cerebrale viene sufficientemente stimolata per abituarsi, dopo la nascita, all'assimilazione e all'elaborazione dei suoni che il bambino ascolterà nel mondo e che gli permetteranno di imparare a parlare tra i 10 ed i 18 mesi di età.

Cosa sente il feto nel pancione

Durante la sua vita prenatale il feto ascolta e riconosce i suoni amati, come la voce della mamma, e può apprezzare alcuni tipi di musica, soprattutto quella classica.

Sviluppo dell'udito nel bambino

Un neonato che ha solo pochi giorni di vita sente i rumori e alcuni di essi, anche se alle orecchie di un adulto possono sembrare attutiti e poco disturbanti, possono provocare il lui una reazione definita “riflesso di moro” che spesso lascia interdetti i genitori: il piccolo sembra dormire tranquillo e poi improvvisamente allarga le braccia e le dita come se fosse stato scosso o se si fosse spaventato.

Inoltre il neonato ama la voce della mamma che lo ha accompagnato per tutta la sua vita prenatale.

Nei primi tre mesi di vita il bambino è capace di capire quale sia la fonte di una voce o di un rumore e si volta nella giusta direzione, dal quinto mese in poi il piccolo comincia anche a capire che alcuni rumori può causarli lui stesso: è il momento in cui butterà ogni cosa per terra per il gusto di sentire che fa rumore.

Intorno al settimo mese inizierà a balbettare e ad emettere suoni per manifestare il proprio stato d’animo, questa capacità di lallazione aumenterà intorno al decimo mese quando il piccolo unirà due sillabe pronunciando ma-ma oppure pa-pa pur senza comprendere ancora il significato delle parole.

Infine intorno ai dodici mesi di vita il piccolo si girerà se chiamato per nome e sarà in grado di associare un nome a un oggetto.

Come capire se il bambino ha problemi di udito?

Si può iniziare con qualche semplice stimolo: ad esempio provare ad attirare la sua attenzione battendo le mani o facendo qualche rumore alle sue spalle. Se il bambino si volterà verso il rumore prodotto, non c’è nulla da temere nulla.

Nel caso in cui nessuno stimolo riuscisse a stimolarlo, allora è meglio rivolgersi al pediatra per diagnosticare l’eventuale problema e risolverlo tempestivamente.

La valutazione dell’udito verrà fatta di routine dal pediatra di fiducia che, intorno all’ottavo mese eseguirà il Boel test, un esame finalizzato a valutare la qualità dell’udito ma anche la capacità di reazione motoria e visiva: l’esame è molto semplice, il medico farà suonare un campanellino e valuterà se il bambino reagisce nel modo in cui ci si aspetta.

Cos'è l'ipoacusia nei bambini?

L'ipoacusia nei bambini si riferisce a una perdita dell'udito, parziale o totale, che può verificarsi fin dalla nascita o svilupparsi durante l'infanzia. Questo problema può influenzare la capacità del bambino di percepire i suoni e comprendere il linguaggio. L'ipoacusia può essere congenita (presente alla nascita) o acquisita successivamente a causa di malattie, infezioni, lesioni o fattori ereditari.

Le cause dell'ipoacusia nei bambini possono essere varie, tra cui:

  • Fattori genetici: alcuni casi di ipoacusia infantile possono essere attribuiti a fattori ereditari trasmessi dai genitori.
  • Infezioni prenatali o perinatali: infezioni come la citomegalovirus (CMV), la toxoplasmosi, la sifilide o altre infezioni possono influenzare l'udito del bambino se contratte durante la gravidanza o alla nascita.
  • Complicazioni durante la gravidanza o la nascita: problemi come l'anossia (mancanza di ossigeno), prematurità o basso peso alla nascita possono essere associati a disturbi dell'udito.
  • Malattie congenite: alcune condizioni mediche congenite, come la sindrome di Down, la sindrome di Usher o altre sindromi genetiche, possono essere associate all'ipoacusia.
  • Esposizione a sostanze ototossiche: l'esposizione a certi farmaci ototossici durante la gravidanza o l'infanzia può causare danni all'udito.

Diagnosticare la sordità

Nei bambini la sordità può avere cause congenite, se già presente alla nascita, o acquisite, se sopraggiunta in seguito.

La sordità ereditaria si presenta all'interno di una stessa famiglia senza altra causa apparente. Spesso la sordità è un elemento di una sindrome ben precisa che ha colpito il sistema nervoso centrale, il sistema endocrino, o altri apparati.

  • Tra le cause prenatali, invece, ricordiamo le infezioni virali e batteriche o le malattie esantematiche, come la rosolia, l'herpes, il cytomegalovirus, il morbillo e la toxoplasmosi.
  • Tra le cause perinatali, la sordità può essere provocata da ipossia (dovuta a distacco della placenta, torsione del cordone ombelicale, sofferenza fetale, parto prolungato) o ittero (dovuto ad infezioni, epatiti o ad incompatibilità tra fattori Rh di madre e figlio).

La sordità si può acquisire anche dopo la nascita. In questo caso, le cause più comuni sono le infezioni da batteri o virus (meningite, encefalite, parotite) o un trauma grave che provochi la lacerazione delle membrane dell'orecchio interno.

Anche alcune malformazioni possono impedire un normale sviluppo del senso dell'udito.

La diagnosi

La visita audiologica si pone come obiettivi innanzitutto quello di quantificare il danno e di scoprire la sua sede precisa. Solitamente la diagnosi viene eseguita dopo alcuni test.

L'audiometria comportamentale valuta le reazioni ad alcuni stimoli acustici al fine di comprendere se l'udito del bambino è normale oppure no. Le oto-emissioni sono dei suoni prodotti dalle cellule ciliate in presenza di stimoli acustici; esse vengono rilevate attraverso una sorta di microfono introdotto nel condotto uditivo esterno.

In caso di sordità, ma anche di semplice ipoacusia, non c'è presenza di oto-emissioni. Questo è quindi un metodo estremamente efficace per scoprire l'eventuale disturbo dell'udito.

L'ABR indaga, invece, la piena funzionalità delle vie uditive, cioè se lo stimolo uditivo viene trasmesso correttamente; questo esame serve soprattutto a scoprire se e quali lesioni ci siano nelle varie parti dell'orecchio.

Cosa fare

Se si tratta di vera e propria sordità, ci sono numerosi apparecchi di ogni tipo per la correzione di questo disturbo. Gli apparecchi acustici si sono evoluti enormemente e, ad oggi, non servono più soltanto ad amplificare i suoni, ma li elaborano, permettendo al paziente di avere a disposizione un apparecchio personalizzato in base alle sue esigenze.

Un altro dispositivo molto utilizzato è la protesi cocleare, che va a stimolare elettricamente la coclea. Questo strumento sostituisce l'azione delle cellule ciliate, trasmettendo gli impulsi elettrici direttamente al nervo acustico.

Bibliografia

 

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Francesca Capriati
Giornalista
Mamma blogger
Dalla gravidanza al parto, dall'allattamento all'adolescenza: il mio spazio virtuale per condividere esperienze, difficoltà ed informazioni.