Ecco 10 frasi brevi e concise per sostituire il ‘no’ e essere ascoltati.
Dire ‘no’ è la cosa più facile quando si educa un bambino, ma non è sempre la cosa più efficace, al contrario può alimentare risentimento e ribellione.
Ecco 10 frasi brevi e concise per sostituire il ‘no’ e essere ascoltati.
Al posto di gelato e caramelle offrire una sana alternativa come lo yogurt evitando di promettere un altro gelato il giorno dopo. I bambini non riescono bene a comprendere il senso del tempo quindi non ha molto senso dire esattamente quando in futuro avranno ancora un gelato. Con calma e fermezza resta la possibilità di scegliere una merenda alternativa.
I più piccoli tendono a giocare con il cibo probabilmente perché sono sazi dal pranzo precedente. Invece di gridare quando il bambino butta il piatto con la pasta sul pavimento è sufficiente mettere via il piatto e spiegare perché il cibo non si spreca. Stesso discorso quando si salta sul letto invece di dormire.
Naturalmente quando il bambino mangia senza fare storie o prende il latte senza protestare è bene riconoscere il buon comportamento con un complimento.
Se il bambino decide di abbattere con il suo mostro preferito la torre di costruzioni fatta dal fratello, non sempre è un segno di gelosia. Almeno non consciamente.
La maggior parte dei bambini odia sentirsi dire cosa fare, ma provare a spiegare al bambino perché quello che sta facendo è sbagliato aiuta a crescere e migliora la consapevolezza di sé, fa sentire riconosciuti e compresi: tutto questo si chiama empatia.
E' preferibile quindi accompagnarli nel gioco insegnando loro il modo corretto di giocare insieme.
Se il bambino rovina le piante o tira la coda al cane di casa è opportuno sottolineare che le piante e gli animali sono esseri viventi e che possono ferirsi e non solo fisicamente. Questa riflessione aiuta a sviluppare l’empatia e la sensibilità verso i sentimenti di tutti gli altri esseri viventi.
Invece di dire semplicemente 'non colpire tua sorella' è importante spiegare al bambino perché questo comportamento è sbagliato.
Calmare il bambino quando è arrabbiato e aiutarlo a identificare cosa lo rende così infelice serve a individuare la situazione di disagio e a risolverla velocemente.
Invece di dire: 'non piagnucolare' o 'non lamentarti', incoraggiare il bambino a esprimersi in modo chiaro e con parole semplici perché altrimenti non potrebbe essere capito.
Sapere che si sarà ascoltati è la motivazione più forte per smettere di lamentarsi, inoltre il bambino impara che può dominare il suo tono di voce e la maggioranza dei suoi comportamenti.
Magari per fargli il solletico! L’umorismo e l’ironia sono a volte eccellenti strategie educative, ai bambini piace ridere e ridendo si sviluppa un maggiore spirito di cooperazione.
Non c’è bisogno di effetti speciali, quando il bambino lancia la palla in casa aiutarlo a cambiare gioco con dita che minacciano… solletico.
Può capitare di dare il cellulare al bambino per soddisfare una sua curiosità ma deve essere ben chiaro che non si tratta di un giocattolo. Perciò quando cerca di afferrare il telefono possiamo dargli al suo posto un gioco più appropriato perché è più facile sostituire un comportamento che fermarlo. Se non si ha a portata di mano un giocattolo magari proporgli un oggetto sicuro oppure cogliere l’occasione per coinvolgerlo in quello che stiamo facendo.
Quando il bambino ha da poco iniziato a indossare le scarpe generalmente se le toglie dappertutto, spesso le perde. Invece di rimproverarlo spiegargli cosa volete che faccia. Stesso discorso per imparare a vestirsi in modo opportuno: “il costume si mette in spiaggia non al parco giochi”.
A volte 'no' non basta per comunicare un pericolo vicino. Usare verbi dal significato forte o aggettivi inequivocabili trasmette maggiore urgenza, in caso di pericolo alzare la voce, agitare le mani, far notare il pericolo con frasi allarmanti. E’ più incisivo di un semplice 'no'.
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