La fitoterapia è una disciplina che definisce con criteri scientifici rigorosi l’utilizzo delle piante medicinali ed officinali nella pratica clinica.
Sempre più spesso, infatti, si fa ricorso a prodotti naturali per curare un gran numero di disturbi nei bambini. Ma per fare un uso corretto delle erbe e dei prodotti fitoterapici in adulti e bambini è bene conoscere le varie proprietà dei singoli prodotti e sapere che azione svolgono sull’organismo, anche in relazione ad eventuali altri farmaci che si stanno assumendo.
Per questo la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e il Gruppo di Studio sulle Medicine Complementari della Società Italiana di Pediatria hanno rielaborato le Linee guida per l’uso dei prodotti fitoterapici in pediatria con l’obiettivo di migliorare le conoscenze sulla qualità e la sicurezza dei prodotti fitoterapici.
Piante medicinali e bambini
Vediamo quali sono le principali raccomandazioni per un uso corretto delle erbe e piante sui bambini.
- Innanzitutto è importante usare solo prodotti di lunga tradizione d’uso che siano stati sperimentati in studi clinici autorevoli
- Particolare attenzione alla scelta dei prodotti. In Italia, a differenza di quanto accade nel resto d’Europa, il 95% dei prodotti a base di piante medicinali viene commercializzato sotto forma di integratore alimentare e di conseguenza assoggettato alle norme legislative del settore alimentare.
- Quindi è indispensabile che questi preparati siano prodotti secondo le norme di buona qualità e nel rispetto delle indicazioni per la sicurezza. Per questo è importante leggere con attenzione l’etichetta del prodotto per assicurarsi che ci sia indicato con chiarezza quale sia l’azienda produttrice, per evitare di somministrare un prodotto proveniente da Paesi non sicuri e che contenga piante che sono state esposte ad agenti tossici.
Cosa deve essere indicato sull’etichetta
- Nome della/e parte della pianta/e e parte utilizzata (droga vegetale): nome comune nella lingua locale e nome binomiale in latino. In fitoterapia per uso terapeutico/salutistico si utilizza la droga vegetale, cioè la parte della pianta che contiene i principi attivi. Le droghe vegetali possono essere usate integralmente, frantumate in parti più o meno comminute sino alla polvere, sotto forma di estratti complessivi (fitocomplesso).
- Titolo espresso in % del/dei componenti più importanti secondo farmacopea.
- Quantità espressa in mg del/dei fitocomplessi e dei componenti marker per ml, bustina, compressa.
- Dose minima e massima giornaliera indicata e, ove necessario, modalità di assunzione in relazione ai pasti.
- Informazioni nutrizionali (qualora rilevanti dal punto di vista nutrizionale).
- Data di scadenza.
- Nome del produttore e del distributore
Quali prodotti vanno evitati
Ecco alcune limitazioni e cose importanti da ricordare.
- Vanno ridotti al minimo i prodotti che contengono alcol e comunque mai prima dei due anni di vita. Nell’uso pediatrico la quantità di alcol contenuta nel prodotto e ingerita per singola dose terapeutica non dovrebbe produrre concentrazioni ematiche (BAC) superiori a 0,125 g/l.
- Usare fitoterapici con combinazioni limitate di fitocomplessi. Questo per motivi di sicurezza ma anche perché troppi composti nello stesso prodotto sono spesso inutili.
- I fitoterapici interagiscono con i farmaci. Pertanto, se da un lato si possono usare come complementari ai farmaci convenzionali, dall’altro è molto importante tenere conto delle possibili interazioni.
- L’utilizzo pediatrico degli oli essenziali è da evitare per via orale o inalatoria, se non sotto stretto controllo medico. L’uso topico degli oli essenziali è consentito in concentrazioni non superiori allo 0,1-1,5% (da 0,25% nel bambino di età superiore ai sei mesi al 1,5% del bambino sopra di età 6-15 anni).
- I fitoterapici vanno sempre somministrati dietro controllo del pediatra e non vanno mai acquistati attraverso canali di vendita non sicuri, come il web o il porta a porta.
Non sempre naturale vuol dire sicuro
Attenzione ai rimedi naturali perché non sempre “naturale” è sinonimo di “sicuro”.
E’ il monito dei ricercatori del Royal Children's Hospital di Melbourne che hanno esaminato i 39 incidenti registrati dall'unità di sorveglianza pediatrica australiana che hanno visto coinvolti, tra il 2001 e il 2003, bambini fino a 16 anni.
Secondo quanto pubblicato sugli Archives of Disease in Childhood, in 30 casi i problemi erano riconducibili a terapie alternative e, inoltre, in 17 casi i disturbi erano collegati ad un mancato ricorso alle terapie convenzionali.
Quasi tutti gli effetti avversi registrati sono stati provocati dal rifiuto dei genitori di usare farmaci convenzionali in favore di quelli alternativi, che sono usati per qualunque patologia, dal diabete ai problemi cerebrali
hanno spiegato i ricercatori.
Lo studio racconta anche di quattro decessi che forse si sarebbero potuti evitare: un bimbo di otto mesi morto a causa di una grave malnutrizione di uno shock settico causato da una dieta a base di latte di riso imposta con l’intento di curare una congestione, un bimbo di dieci mesi morto a causa di uno shock settico provocato dall’assunzione di un farmaco omeopatico e da una dieta estremamente restrittiva per curare un eczema, un bambino deceduto a seguito di una lunga serie di attacchi epilettici perché i genitori erano contrari agli anti-epilettici convenzionali e un bambino che avrebbe avuto bisogno di una terapia anti coagulante rifiutata dai genitori in favore di terapie complementari.