Nei nove mesi di gestazione il sistema immunitario è più debole, il volume e il peso dell’utero contribuiscono a comprimere la vescica e la ritenzione idrica può favorire il ristagno di liquidi, urina compresa, che promuove le infezioni batteriche. Inoltre i cambiamenti ormonali e le variazioni della flora batterica vaginale possono favorire la comparsa di infezioni come la candida. Quali sono le più comuni infezioni intime e i problemi intimi in gravidanza.
Un’infiammazione delle vie urinarie che colpisce tra il 25 e 30 percento delle donne tra i 20 e i 50 anni e le probabilità di soffrirne durante la gravidanza aumentano significativamente. Nelle donne giovani a provocare la cistite batterica sono l’Escherichia Coli (80% dei casi), S. Saprophyticus (5 - 15 % dei casi), Klebsiella (10 - 15 %), Proteus Mirabilis ed altri microrganismi intestinali.
I sintomi:
Un’infezione batterica causata nella maggior parte dei casi dall’Escherichia coli che interessa la vescica, l’uretra e i reni. Nel 45% delle donne incinte può causare complicanze durante la gravidanza e aumentare il rischio di parto prematuro.
I sintomi sono simili a quelli della cistite, bruciore e urgenza di urinare.
La batteriuria asintomatica va diagnosticata prima possibile per avviare un’adeguata terapia antibiotica.
Una delle più comuni infezioni micotiche nelle donne e durante la gravidanza il rischio aumenta.
I sintomi sono soprattutto un bruciore associato a prurito e perdite color latte. Il ginecologo potrà facilmente fare una corretta diagnosi e prescrivere farmaci e creme antimicotici. E’ importante curare tempestivamente la candida durante la gravidanza perché il fungo può trasmettersi dalla madre al figlio durante il parto vaginale.
E' causata dall’elevata concentrazione di batteri nella vagina.
I sintomi sono bruciore e prurito vaginale e perdite grigiastre dall’odore intenso.
E’ possibile curare la vaginite batterica con una terapia antibiotica. E’ importante diagnosticare e trattare tempestivamente la vaginite batterica perché può aumentare il rischio di rottura delle membrane e aborto, nonché di parto prematuro.