Le reazioni involontarie del neonato, nella fase di maturazione del sistema nervoso, sono assolutamente normali, l’assenza o la persistenza di queste reazioni nel tempo è determinante per capire se il bambino ha qualche problema di tipo neurologico. Ecco un breve elenco dei riflessi neonatali.
Scompare prima dei 6 mesi: il neonato allarga le braccia lateralmente come un abbraccio, con le palme verso l’alto, le dita aperte e il pollice in basso, quindi ritorna in posizione raccolta con gli arti sul corpo e si rilassa o piange.
Scompare verso i 2 o 3 mesi: Il neonato in posizione verticale con le piante dei piedi poggiate si distende sulle gambe tendendo il tronco con un effetto onda.
Scompare a 2 mesi: il neonato tenuto eretto con i piedi appoggiati flette le gambe come se dovesse marciare.
Scompare verso i 9 o 10 mesi ma già diminuisce verso i 4 mesi: stimolando il palmo della mano, il neonato la chiude come un pugno senza piegare il pollice.
Scompare verso i 10 o 11 mesi: sfiorando l’angolo della bocca il neonato gira la testa e cerca di avvicinarla allo stimolo come per succhiare. Questo riflesso gli permette di alimentarsi.
Riflesso tonico asimmetrico del collo
Scompare dopo poche settimane, si manifesta con la rotazione laterale della testa del neonato supino che determina una variazione del tono degli arti superiori con l'estensione della faccia e la flessione della nuca.
Partendo dai riflessi involontari dei neonati, la teoria del pediatra statunitense M.D. Harvey Karp, assistente presso la School of Medicine dell’Università della California, sul 'riflesso della calma' è particolarmente interessante. I bambini nei primi tre mesi di vita sono completamente indifesi poiché il loro sistema nervoso è ancora immaturo, non è un caso infatti che solo dopo il terzo mese incominciano davvero a interagire con il mondo esterno.
Secondo il dott. Karp, questo perché il bambino abbandona troppo presto il grembo materno, una condizione privilegiata di feto cullato nell’utero e circondato dal rumore costante del sangue materno che scorre nelle vene. Dopo la nascita i neonati sono di colpo soli, senza rumore e senza la compagnia dei ritmi ripetitivi e costanti dell’utero. Alcuni forse sono più preparati ad affrontare questa solitudine, altri invece piangono frequentemente perché si sentono persi e spaventati.
Il dottore Karp suggerisce alcuni sistemi per calmare il pianto tenendo presente proprio i riflessi automatici che caratterizzano la condizione di neonato.
Per approfondire: Five S's May Calm the Crying Infant