Il grande caldo è arrivato e il rischio disidratazione nei bambini è in agguato, così come per le categorie considerate a rischio, compresi anziani e donne in gravidanza.
Quali sono i primi segni di disidratazione e come si capisce se un bambino è disidratato? I sintomi della disidratazione sono ben riconoscibili:
Siamo abituati a bere quando ci sentiamo assetati, in realtà in quel momento siamo già oltre la soglia di idratazione necessaria al nostro corpo per stare bene. Inoltre, a causa del caldo - a volte eccessivo e improvviso - il sudore contribuisce a disidratare il corpo portando via anche tutta una serie di sali minerali fondamentali.
Cosa succede se un bambino si disidrata? La perdita dei liquidi non è da sottovalutare, spiegano gli esperti della Società Italiana di Nutrizione Pediatrica per possono influire negativamente sulle prestazioni fisiche e mentali, sull’appetito, sull’umore e sul ritmo di sonno e veglia. Inoltre una disidratazione può causare cefalea e aumento della frequenza respiratoria.
Ecco perché l’acqua è così importante per tutti, soprattutto per i bambini che non sono ancora in grado di controllare la quantità di liquidi persi e reintrodotti attraverso le bevande e non hanno il senso della sete sviluppato come quello degli adulti.
Per questo è molto importante invitare spesso i bambini a bere durate la giornata offrendo loro dell’acqua (da tenere sempre a portata di mano).
Prevenire la disidratazione è importante, soprattutto per i più piccini. A questo scopo, il Ministero della Salute fornisce alcune indicazioni molto importanti che vanno dall’abbigliamento - che deve essere leggero e di tessuti naturali per far traspirare meglio la pelle - all’alimentazione - che deve prevedere cibi leggeri e assunti più frequentemente.
Altre indicazioni riguardano le ore in cui si consiglia di non uscire di casa (dalle 11:00 alle 18:00), la temperatura ideale degli ambienti che deve essere compresa tra 24 e 26 gradi e la necessità di bere almeno due litri di acqua al giorno, anche se non se ne sente il bisogno, evitando bibite gassate e liquidi troppo freddi.
Per quel che riguarda i bambini in particolare, non dimenticare di proteggerli durante le passeggiate utilizzando occhiali da sole, cappellino ed eventualmente creme solari con fattore protettivo 50 e prima di intraprendere un viaggio in macchina - anche se breve - prima di salire aprire gli sportelli, e rinfrescare l’ambiente con l’aria condizionata. Fare inoltre attenzione che i seggiolini dei bambini non siano bollenti se la macchina è stata lasciata sotto al sole.
In caso di caldo eccessivo, bisogna offrire ai bambini una dieta ricca di potassio e magnesio, sostanze preziose di cui sono ricchi frutta e verdura soprattutto banane, albicocche, mandorle, e insalata. Attenzione ai cibi salati che fanno venire sete ma che in realtà 'assorbono' l’acqua introdotta senza lasciarla a disposizione dell’organismo.
E’ importante inoltre preparare dei cibi facilmente digeribili, come il pesce, poiché la digestione con il caldo diventa più difficile.
Spesso il caldo può causare inappetenza: forzare i bambini a mangiare è inutile. Piuttosto si può provare a variare spesso il menù in modo da offrire loro sempre cibi diversi fino a trovare quello che maggiormente preferiscono in questo periodo dell’anno.
La diarrea è causata spesso da rotavirus ed altri virus che colpiscono l'apparato gastrointestinale.
Cosa fare?
Cosa far mangiare al bambino che ha una gastroenterite?
Quello che più gradisce, purché sia semplice e leggero: pizza bianca, pasta al pomodoro, riso, pasta in bianco, marmellata, miele. E tanta acqua, ma se ha vomitato a piccoli sorsi.
Quando il bambino ha un disturbo gastrointestinale o suda molto è importante reintrodurre nell'organismo i sali minerali perduti insieme ai liquidi. Per questo esistono in commercio dei sali minerali e soluzioni reidratanti, la più famosa è il Dicodral, che sembrano dei succhi di frutta e hanno il sapore all'arancia.
In realtà per la maggior parte delle volte che il bambino ha la diarrea la vera e unica terapia consiste proprio nella somministrazione di fermenti lattici adatti e di soluzioni reidratanti da proporre più volte al giorno.