Il tuo bambino cresce velocemente! A 3 mesi diventa sempre più grande e sempre più consapevole ogni giorno. Ecco come procede lo sviluppo del bambino a 3 mesi, tra sonno, poppate e primi giochi.
I riflessi innati - come il riflesso di trasalimento che il vostro bambino presentava durante i primi due mesi di vita - iniziano a scomparire. La muscolatura del collo si rinforza di giorno in giorno e se tenete il bambino in posizione verticale noterete che riesce a mantenere la testa dritta senza farla oscillare. A questa età, oltre a riuscire a tenere la testa dritta, il bambino ha anche forza sufficiente per iniziare ad allungare le gambe e simulare un calcio.
Osservandolo bene, si nota che inizia ad affinare la propria coordinazione occhio-mano: le mani del bambino si aprono e chiudono, e il bambino riesce ad afferrare i giocattoli e a portarli alla bocca.
Il sistema nervoso del bambino sta maturando e il suo piccolo stomaco riesce a contenere più latte. Queste modifiche dovrebbero permettere al vostro bambino a dormire anche per sei o sette ore consecutive, concedendo un po’ di riposo anche a voi. Se il vostro bambino si sveglia nel cuore della notte, attendere circa 30 secondi prima di andare a vedere cosa è successo: a volte i bambini piangono per pochi secondi e poi si riaddormentano da soli. Tuttavia sappate che a tre mesi è ancora troppo presto per aspettarsi che il bambino dorma tutto di filato saltando la poppata notturna.
Anche il sonno diurno dovrebbe diventare più stabile: generalmente a tre mesi i bambini fanno due sonnellini di circa 1 ora e mezza/2 al giorno, uno la matina e uno il pomeriggio.
L'udito e la vista stanno migliorando. I bambini di questa età girano la testa e sorridono ascoltando le voci dei loro genitori, e amano ascoltare tutti i generi di musica.
Riescono a vedere i colori molto forti e adorano guardare il viso delle persone.
La poppata notturna è ancora necessaria, non possiamo immaginare che un bambino di soli tre mesi dorma tutta la notte senza mangiare, quindi armiamoci di pazienza e mentalizziamoci che i risvegli notturni ci saranno ancora per qualche settimana. Non facciamo l'errore di associare il pianto alla richiesta di latte: è giusto allattare a richiesta ma a tre mesi il bambino può piangere anche per altri motivi, magari vuol essere coccolato, ha mal di pancia, ha sonno oppure è infastidito perché ha caldo, freddo o semplicemente si annoia!
Se il bambino prende il latte artificiale la dose quotidiana di latte sarà, più o meno, di 180-200 ml per ogni poppata per un totale di cinque biberon.
All’età di tre mesi, il pianto non è più il metodo principale di comunicazione del vostro bambino. Anzi, a 3 mesi i bambini dovrebbero piangere per non più di un'ora al giorno. Se il pianto supera di molto questa durata, o vi sembra comunque eccessivo, potreste programmare una visita con il vostro pediatra, per verificare che il pianto non sia sintomo di un malessere, come nel caso del reflusso gastrico.
Fanno capolino i primi sorrisi. Secondo una ricerca pubblicata su PLoS One i piccoli sorridono per far sorridere la mamma e il papà. Insomma, il loro sorriso non è dettato, nella maggior parte dei casi, da gioia o divertimento, ma dal desiderio di veder corrisposto il sorriso dalle persone che hanno di fronte e che amano di più. Per giungere a questa conclusione i ricercatori dell’Università di San Diego hanno arruolato 13 coppie di mamme e figli di meno di 4 mesi e hanno realizzato un algoritmo che è stato caricato su un robot programmato per comportarsi come i bambini. A 32 studenti universitari è stato poi chiesto di interagire con questo robot. Il risultato? I bambini non solo sorridono con il preciso intento di stimolare il sorriso nel loro interlocutore, ma hanno anche precise tempistiche per ottenere il massimo del risultato. Insomma, aspettano i tempi giusti per ricevere in cambio un sorriso adeguato alle loro aspettative.
Lo studio dimostra senza dubbio che ancor prima dei 4 mesi di vita i bambini hanno precisi obiettivi nell’interazione.